Consiglio regionale, eletti in bilico. Ferraro, spunta una mail sospetta

"Caspita, è la settimana più calda dell’anno. Ma ci sarò": così l’attuale consigliere della lista Fontana rispose alla convocazione del Cda dal quale sarebbe dovuto risultare dimissionario. Out Bongiovanni e Sgarbi

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Milano, 29 aprile 2023 –  A leggerla non sembra la risposta di un consigliere dimissionario. Dal tono di quella mail è difficile indovinare che il mittente sia – o perlomeno si consideri – già un ex. Ma il giudizio spetterà alla Giunta delle elezioni del Consiglio regionale. La mail in questione è stata spedita da Carmelo Ferraro (nella foto) , consigliere regionale eletto nelle fila di Lombardia Ideale, lista civica del presidente Fontana.

Come già riportato su queste pagine, intorno a Ferraro c’è un piccolo giallo: quello legato alla data nella quale sono diventate effettive le sue dimissioni dal Consiglio d’amministrazione della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico. Una carica, questa, che rende chiunque ineleggibile nell’Aula del Pirellone perché a nominare il board è proprio la Regione. Per non incappare nell’ineleggibilità occorre, per l’appunto, dimettersi per tempo, dimettersi contestualmente o precedentemente al deposito della candidatura in Consiglio regionale. Detto altrimenti: Ferraro avrebbe dovuto dimettersi dal board della Fondazione entro il 12 gennaio 2023, un mese prima delle elezioni Regionali.

Finora è emerso che il board ha preso atto delle dimissioni di Ferraro solo il 9 febbraio, quindi appena 3 giorni prima dell’apertura delle urne. A quella data risale, infatti, la delibera nella quale si esplicitano nero su bianco le avvenute dimissioni del consigliere d’amministrazione. Tutto pacifico, quindi? Non proprio, perché nella medesima delibera si legge che Ferraro "ha comunicato le proprie dimissioni e cessazione dal ruolo (...) a far data dal 9 gennaio 2023".

Da qui il quesito? Da quando possono ritenersi effettive le dimissioni? Dal 9 febbraio, giorno in cui il Cda della Fondazione ne ha preso atto, o dal 9 gennaio, giorno in cui Ferraro le ha comunicate, senza che si capisca, però, in quale sede e con quale procedura? Ora spunta la mail di cui sopra. Una mail datata 15 gennaio– quindi già oltre il limite del 12 gennaio – con la quale Ferraro risponde alla convocazione per il Cda della Fondazione in agenda il 9 febbraio. Come risponde? "Caspita, è la settimana più calda dell’anno, elezioni ordine (degli avvocati ndr ), elezioni regionali. Ci sarò ma solo fino alle 14.45". Contattato da Il Giorno , Ferraro preferisce evitare di commentare nel merito: "Ho agito secondo le norme, vengo dal mondo della legalità – dice –. Aspetto che la Giunta delle elezioni faccia le sue valutazioni e poi io, nel caso, farò le mie".

Chi ha già scelto di dimettersi è Filippo Bongiovanni, consigliere regionale della Lega, oltre che sindaco di Casalmaggiore (Cremona), che sconta il posto occupato nel Consiglio d’amministrazione del Consorzio Navarolo, carica incompatibile con quella al Pirellone. A lui subentrerà Riccardo Vitari. Fa sorridere che proprio Bongiovanni sia stato nominato vicepresidente della Giunta delle elezioni. Infine Vittorio Sgarbi. Il sottosegretario alla Cultura del Governo Meloni ha già anticipato la sua volontà di lasciare il Consiglio regionale. Ad agevolargli la dipartita sarà la mancata compilazione di alcuni moduli relativi ad eventuali incompatibilità. A lui subentrerà Nicolas Gallizzi.

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