Tasse e traffico, duello tra Bernardo e Sala

Il candidato del centrodestra: abbattere Imu e Tari e far finire Area C alle 14. Il sindaco: piano fiscale impossibile. Il ticket? Va bene così

I candidati presenti al primo confronto

I candidati presenti al primo confronto

Milano - Il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo che parte in pressing su tasse comunali, orario di Area C e abolizione di Area B. Il sindaco uscente e candidato del centrosinistra Giuseppe Sala che ribatte colpo su colpo al principale avversario e riparte in contropiede contro la Regione sulla sanità territoriale. Il primo e unico confronto con (quasi) tutti i 13 candidati sindaco (mancava solo il no vax Teodosio De Bonis) alle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre si è svolto ieri mattina nella sede della Confcommercio di corso Venezia, è durato un paio d’ore e non ha registrato né colpi di scena né toni troppo aspri, se non da parte dagli esponenti della sinistra radicale. Gli aspiranti sindaci si sono confrontati sulle priorità per la città, a partire dal “Manifesto per Milano’’ illustrato dal numero uno di Confcommercio Carlo Sangalli. 

Sul palco lo schieramento dei 12 protagonisti è diviso in due file. Nella prima, al centro, ci sono le uniche donne candidate, Layla Pavone (M5S) e Bianca Tedone (Potere al Popolo). Al loro fianco, da sinistra, Giorgio Goggi (Psi) e Sala da una parte e Bernardo e Gianluigi Paragone (Italexit) dall’altra. In seconda fila, gli altri sei candidati sindaci presenti: Natale Azzaretto (Pcl), Bryant Biavaschi (Milano inizia qui), Mauro Festa (Partito Gay), Marco Muggiani (Pci), Alessandro Pascale (Pc) e Gabriele Mariani (Milano in Comune). Il dibattito ha regole severe: due domande in totale, tre minuti di tempo per risposta, la giornalista televisiva Simona Arrigoni a fare da arbitro.

I tempi sono serrati perché gli aspiranti primi cittadini sono tanti: il numero ridotto di firme per presentarsi alle urne (solo 334 causa emergenza Covid) ha ampliato a dismisura gli sfidanti per Palazzo Marino. Bernardo introduce nel dibattito politico un tema fino a ieri rimasto sullo sfondo della campagna elettorale: le tasse comunali. Secondo il front runner di Lega, FdI, FI e Mp, che sfoggia una cravatta arancione con disegnini portafortuna (dai ferri di cavallo alle coccinelle), la priorità per Milano è "l’abbattimento dell’ Imu, della Tari e della tassa di occupazione del suolo pubblico per tutte le imprese che sono state in difficoltà e lo sono ancora. Dobbiamo ridurre anche l’imposta per la pubblicità sulle vetrine e abbassare Imu e Tari per gli alloggi sfitti. Serve pure una detassazione per i giovani".

Sala, in cravatta scura, non replica dal palco, ma appena finito il dibattito, interpellato dai cronisti, boccia il Piano fiscale del rivale: la riduzione delle tasse locali così come proposta da Bernardo "non è possibile. Conosco i conti del Comune. L’Imu non possiamo decidere noi di ridurla. Si può fare qualcosa, abbiamo fatto una riduzione della Tari per i commercianti nel momento giusto. Ma è inutile proporre cose che poi non possiamo fare".

Un altro botta e risposta a distanza si registra sui nodi del traffico. Bernardo riprende temi presenti anche nel “Manifesto’’ di Confcommercio e va all’attacco: "Abbiamo una mobilità che deve essere sostenibile per i nostri cittadini ma anche per le imprese. Le piste ciclabili devono essere sicure e condivise con i residenti e i commercianti e non disegnate notte tempo. La Ztl di Area B va spenta, Area C deve terminare alle 14 e chi ha dei negozi dovrà essere trattato come i residenti in Area C". La replica di Sala non si fa attendere: "Io credo che l’Area C vada bene così com’è, però sono disponibile anche sulle piste ciclabili a riprendere il percorso che abbiamo fatto. Siccome dobbiamo andare anche avanti, se ci sono errori sono disponibile a ragionarci".

Il sindaco, poi, sottolinea che per Milano sarà fondamentale "utilizzare bene i fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)" e propone l’istituzione di "un Osservatorio per verificare quello che stiamo facendo e quello che faremo" con quelle risorse, che Sala conta di destinare alla riqualificazione delle case popolari e delle scuole e al potenziamento del trasporto pubblico. Nel suo secondo intervento, l’ultimo del confronto tra i 12 candidati, Sala parla della sanità territoriale: "La Regione deve cambiare rotta, la Lombardia non ha le Case di comunità come l’Emilia Romagna. Abbiamo sentito che si pensa ad una Casa ogni 50 mila abitanti, quindi a Milano ce ne dovrebbero essere 28 . Per questo voglio offrire la collaborazione alla Regione per capire dove possiamo collocare queste Case di comunità. Inoltre i medici di base, che hanno 1.600 pazienti a testa, vanno liberati dalla burocrazia perché anche loro sono un presidio territoriale". Alla fine stretta di mano tra i candidati, compresi Sala e Bernardo.

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