Comunali a Milano: nel centrodestra in corsa Racca, Minoli e Rasia dal Polo

Dopo il passo indietro di Oscar di Montigny: "Non ci sono le condizioni". Il trio di papabili per presentarsi in ticket con Albertini

Oscar di Montigny getta la spugna

Oscar di Montigny getta la spugna

Milano - La scelta del candidato sindaco del centrodestra per le prossime Comunali assomiglia sempre più al gioco dell’oca. Dopo giorni e giorni a discutere dell’aspirante sfidante di Giuseppe Sala, si torna irrimediabilmente al punto di partenza. Era successo a metà maggio con l’ex primo cittadino Gabriele Albertini, che ha dato però la disponibilità a fare il vice. Ieri è capitato ancora con Oscar di Montigny, che si è tirato fuori dalla corsa dopo i dubbi emersi sul suo profilo da parte di Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Il terzo nome potrebbe essere quello giusto, a meno di ulteriori sorprese: al momento, sono date in risalita le quotazioni della presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca, del direttore della comunicazione di Bayer Fabio Minoli e del dirigente di Pellegrini spa Roberto Rasia dal Polo. Dovrebbe uscire da questo trio il competitor di Sala per Palazzo Marino, con il manager Riccardo Ruggiero e il professore della Bocconi Maurizio Dallocchio in seconda fila. "La mia riserva non ho più dovuto scioglierla – ha spiegato ieri di Montigny –. Dopo un po’ di tempo in cui ho chiesto di poter avere un confronto con i leader della coalizione per poter condividere idee e programmi, questo confronto non è avvenuto. Il tempo secondo me è maturato, non ci sono più a mio parere le condizioni. Non è che mi ritiri o mi sfili, non ero un candidato. Ero certamente una persona che aveva dato disponibilità a considerare la cosa e avevo lavorato duramente, però credo che la scelta giusta sia questa".

Gli incontri con Berlusconi e Meloni non sono mai avvenuti; e la battuta di due giorni fa ("A Milano non abbiamo ancora il candidato sindaco, vi siete chiesti il perché? Perché dopo Damilano a Torino ci sembra giusto trovare uno che si chiami Datorino a Milano") aveva fatto intendere che l’ex premier, che continua a ritenere Maurizio Lupi il nome giusto, non era proprio entusiasta del manager di Banca Mediolanum e genero di Ennio Doris. "Entro la settimana ci sarà non solo il sindaco, ma la squadra per Milano", ha rassicurato Salvini, anche se il vertice di coalizione di oggi è a forte rischio. Domani potrebbe essere il giorno buono per trovare la quadra, visto che sia il leader della Lega che i vertici azzurri saranno in città rispettivamente per presentare il referendum sulla giustizia e per un incontro al Palazzo delle Stelline.

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