Candidato sindaco, FdI avverte la Lega: "Non deciderà da sola"

La Russa: "Il metodo sarà lo stesso delle Regionali, l’accordo nel centrodestra". Municipio 3, Azman lascia FI e va con la Meloni

Gli esponenti di Fratelli d’Italia ieri in piazza Scala, davanti a Palazzo Marino

Gli esponenti di Fratelli d’Italia ieri in piazza Scala, davanti a Palazzo Marino

Milano, 27 giugno 2020 - Il metodo è lo stesso adottato per le elezioni regionali: un accordo di coalizione all’interno del centrodestra. Dunque un candidato sindaco scelto di comune accordo da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il senatore di FdI e vicepresidente di Palazzo Madama Ignazio La Russa evoca il metodo Regionali per mandare un messaggio agli alleati del Carroccio in vista delle elezioni comunali del 2021: "Certamente cercheremo il miglior candidato insieme a Lega e FI, esattamente come abbiamo fatto, seppur discutendo, per le Regioni. Non appaltiamo a nessuno la ricerca, così come la Lega non la appalterà a FdI in nessun’altra parte d’Italia". 

Insomma , la Lega non ballerà da sola nella scelta del candidato sindaco da contrapporre a Giuseppe Sala, in caso di ricandidatura dell’attuale primo cittadino, o a un altro candidato sindaco del centrosinistra. Non solo. La Russa, durante una conferenza stampa in piazza Scala, mette in discussione anche la linea indicata dal commissario milanese del Carroccio Stefano Bolognini, cioè meglio un candidato pescato dalla società civile, magari un giovane manager, che un politico di professione. "Politico o esponente della società civile? Non ci sono categorie che a priori possano essere escluse o che siano obbligatorie", afferma il senatore di FdI, che subito dopo parla dei tempi per la scelta del candidato: "Inizi a dircelo Sala se si ricandida o no. Ma capisco le sue difficoltà. Noi non abbiamo l’obbligo di dire con largo anticipo chi sarà il nostro. Anche se abbiamo più di un nome in testa".

La coordinatrice regionale di FdI, Daniela Santanchè, invece, parla delle priorità per il prossimo primo cittadino: "Ci piacerebbe avere un sindaco che non si occupi solo del centro. In questi anni, infatti, è mancata l’urgenza di occuparsi anche delle periferie. Qui a Palazzo Marino, invece, ci sono molti radical chic che ci parlano di biciclette e monopattini perché abitano in centro e per loro è facile spostarsi. I milanesi, però, non devono diventare campioni di ciclismo per andare a lavorare".

Il partito di Giorgia Meloni, intanto, continua la sua “campagna acquisti’’ – sia detto in senso politico – tra i consiglieri municipali di FI. Ieri i vertici di FdI hanno annunciato che Mery Azman, nel 2016 eletta nel Municipio 3 nelle file azzurre, è passata al fronte tricolore. Nel parlamentino, dunque, dopo questo passaggio, si registra un pareggio: due consiglieri forzisti e due di FdI. L’interessata, presente in piazza Scala, spiega: "FdI è un partito di centrodestra al femminile: la leader nazionale è la Meloni, la coordinatrice lombarda è la Santanchè. FdI è attenta ai bisogni delle donne nel mondo del lavoro. Bisogna stare attente allo smart working".

In piazza Scala ci sono anche il consigliere comunale di FdI Andrea Mascaretti e il neocoordinatore milanese del partito Stefano Maullu, che sottolinea: "Sala sta scontando le tante contraddizioni di questa maggioranza. Vogliamo dare voce ai tanti milanesi dimenticati". Alcune indiscrezioni, intanto, indicano il nome di Maullu come quello in pole position in quota FdI per l’ingresso nella Giunta regionale in caso di rimpasto.

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