Bussolati: "Critiche di Sala al Pd? Il sindaco faccia anche proposte"

Il segretario: Grande Milano, Beppe lavori con noi alla riforma

Matteo Renzi sul palco della kermesse milanese del Pd

Matteo Renzi sul palco della kermesse milanese del Pd

Milano, 2 luglio 2017 - Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Pd, il sindaco Giuseppe Sala si è riavvicinato al Pd ma con spirito critico. Duro il suo intervento di venerdì al Forum democratico. "Il tono del sindaco era positivo, ha avanzato critiche costruttive. È vero, bisogna riannodare i fili tra il livello nazionale e locale su Ema e Città metropolitana. Spero che la nostra iniziativa, organizzata proprio a Milano, serva ad andare in questa direzione".

Sulla Grande Milano Sala ha detto che "il problema è stato creato dai nostri Governi". Parole pesanti.

"Senza la legge Delrio, però, non si sarebbe mai parlato di Città metropolitana. Oggi sappiamo che questa legge non è sufficiente, io la considero una sperimentazione. Bisogna avere il coraggio di proporre una riforma costituzionale che parli di autonomia dei territori e delle aree vaste. Durante la Festa Pd di Milano a luglio lanceremo un’iniziativa".

Quale?

"Chiediamo a Sala di essere il portabandiera di una proposta di riforma istituzionale. Sarebbe troppo semplice puntare il dito contro Roma senza fare una proposta che stia in piedi a livello locale. Se a livello nazionale, poi, la respingeranno, saremo i primi a lamentarci".

Amministrative. Il sindaco parla di «Pd assente sul territorio» ed elogia l’attivismo di Salvini...

"Dobbiamo deciderci: o il Pd è un partito con un uomo solo al comando o è un partito federale".

Renzi è stato certamente meno presente di Salvini nei Comuni al voto.

"Noi non abbiamo voluto politicizzare il voto amministrativo, ma dare risposte locali. Maurizio Martina, Lorenzo Guerini, io e Alessandro Alfieri siamo stati sul territorio. Io ho girato tutti i Comuni al voto. Anche Sala ha dato il suo contributo".

Sala consiglia Renzi di valorizzare di più i giovani milanesi del Pd. Si riferiva al fatto che lei è stato escluso dalla direzione nazionale Pd?

"Io combatto contro il populismo, non per avere ruoli. Mi ha fatto comunque piacere che il sindaco abbia riconosciuto il ruolo della “macchina infernale’’ del Pd per la sua vittoria alle elezioni comunali".

Il sindaco sostiene che dovreste concentrarvi su due temi: immigrazione-sicurezza e lavoro. Condivide?

"Sulla sicurezza dobbiamo smetterla di dividerci quando ci sono controlli sacrosanti, ad esempio quelli in Stazione Centrale. Noi dobbiamo essere i primi a chiedere più controllo del territorio, perché i diritti di chi accoglie vanno tutelati e difesi tanto quanto i diritti di chi è accolto. Sul lavoro, invece, c’è il tema dell’internalizzazione del nostro territorio. Milano è cresciuta molto, la Lombardia meno. Io, poi, aggiungo un terzo tema: l’ambiente. Il nostro territorio ha molte imprese green".

Nodo alleanze. Sala dice sì al dialogo con Pisapia, Renzi frena. Sì o no alla coalizione di centrosinistra?

"Le coalizioni si formano sulla politica, non sulla volontà di fare un tavolo o mettere insieme delle tende. A Milano, ad esempio, la coalizione è cambiata dopo il voto sugli scali ferroviari (nel 2015 la sinistra radicale nella maggioranza di Pisapia votò contro la delibera, ndr). Ora l’accordo tornerà in aula e speriamo in una prova di maturità. A livello nazionale dobbiamo capire quali sono gli scali, cioè i temi su cui si può fondare la volontà di stare insieme".

Regionali. Il sindaco non farebbe le primarie e indicherebbe subito come candidato Giorgio Gori. Lei?

"Io sono affezionato alle primarie, prima di metterle nel cassetto ci penserei tre volte. Detto questo, c’è una questione di tempi. Noi diciamo che un sindaco pragmatico come Gori è un candidato che ha tutte le caratteristiche per fare un grande risultato in Lombardia. Se qualcuno vuole le primarie, lo dica subito. Le primarie si possono evitare solo se c’è una convergenza progettuale".

Sala prevede che gli arriverà il rinvio a giudizio per l’inchiesta Expo ma tutto ciò non lo indebolirà. Preoccupati?

"Intanto vediamo se il rinvio a giudizio arriverà oppure no. Siamo convinti che anche se ci sarà il rinvio a giudizio il sindaco avrà la possibilità di dimostrare che ha operato nei confini del mandato ricevuto per l’Expo".

 

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