Bilancio in rosso, Sala all’attacco:"Non ho fiducia in questo Governo"

Il sindaco: mancano 200 milioni, l’esecutivo non ascolta Milano. I tagli alle spese? Se costretti li faremo. La Lega: pronti alle barricate in caso di nuove tasse. Il ministro Gelmini: confido si trovi una soluzione

Il sindaco Giuseppe Sala, 63 anni, in Consiglio comunale

Il sindaco Giuseppe Sala, 63 anni, in Consiglio comunale

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Milano - ​Stavolta i toni sono duri, nessuno sconto al Governo Draghi. La Giunta comunale ha “congelato’’ 200 milioni di euro di spesa corrente del bilancio 2022 perché i conti municipali sono in rosso senza l’aiuto dello Stato e il sindaco Giuseppe Sala, dall’aula del Consiglio comunale, lancia un appello che è anche un attacco al Governo Draghi: "Se sarò costretto a fare effettivi tagli li farò perché è una mia responsabilità, però non posso esimermi dal dire che non ho fiducia in un Governo che non vuole affrontare questa evidenza. Non posso avere fiducia in un Governo che non ascolta la città che ha sempre celebrato come suo traino, dall’Expo 2015 alle Olimpiadi 2026".

Davanti al primo cittadino, nell’assemblea di Palazzo Marino, ci sono i parlamentari ed europarlamentari milanesi e lombardi di centrosinistra e di centrodestra, da Franco Mirabelli, Pierfrancesco Majorino e Simona Malpezzi del Pd a Igor Iezzi e Federica Zanella della Lega, Graziano Musella di FI e, polemici con l’invito "senza diritto di parola" arrivato da Comune, Ignazio La Russa e Daniela Santanchè di FdI, seduti negli scranni riservati ai cittadini. Sala spiega a deputati e senatori presenti che Milano, sul fronte dei conti, paga colpe non sue. Sì, perché il meccanismo perequativo nazionale che alimenta il fondo di solidarietà comunale penalizza il capoluogo lombardo per 133 milioni di euro.

"C’è un paradosso – continua il sindaco –. Le città più virtuose che erano più in grado di generare le entrate ora pagano un pegno maggiore e sono in difficoltà. Noi dal Governo abbiamo ricevuto per ristori e trasferimenti straordinari per le funzioni 478 milioni di euro nel 2020 e 467 milioni nel 2021. Per il 2022, invece, la risposta da Roma è zero". Impossibile far quadrare il bilancio preventivo 2022 in queste condizioni, dice a chiare lettere anche l’assessore Emmanuel Conte, che usa toni più soft di quelli di Sala: "Il dialogo è ancora aperto, siamo fiduciosi che il Governo corrisponderà alle esigenze che abbiamo portato avanti". Un ordine del giorno della maggioranza – primo firmatario il capogruppo Pd Filippo Barberis – chiede al Governo di "riconoscere a Milano per il 2022 almeno una parte dei trasferimenti del 2020 e 2021" e propone al ministero dell’Economia di poter utilizzare "l’avanzo di bilancio 2021 del Comune per coprire le spese correnti del 2022".

Il centrodestra , che ha ottenuto la seduta straordinaria sull’allarme bilancio su richiesta del capogruppo di FdI Riccardo Truppo ("no a tagli su welfare e salute"), affonda il colpo contro la Giunta Sala. Il capogruppo della Lega Alessandro Verri preannuncia "barricate se il Comune alzerà le tasse comunali" e il forzista Marco Bestetti si chiede polemicamente: "Mancano 200 milioni di euro, ma cosa sta facendo il Comune per recuperare queste risorse?". Il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, inizialmente attesa in Consiglio comunale, replica a Sala con una nota in cui prima ricorda che "nel 2020 e 2021 Milano ha ottenuto circa 900 milioni di euro" e poi aggiunge: "Confido che, attraverso l’interlocuzione con i competenti Ministeri, si possano individuare le soluzioni idonee a superare questa fase di difficoltà".

 

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