Elezioni regionali, il neogovernatore Fontana: "Ora tre nuovi assessorati"

Il presidente in pectore della Regione Lombardia: "Welfare e Casa, piccoli comuni e montagna tra i futuri incarichi. Vado in Israele, rapporto ottimo"

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano, 7 marzo 2018 - Il primo incontro da presidente in pectore della Regione Lombardia, il primo una volta consolidatosi il verdetto delle urne, è stato lunedì serà con l’ambasciatore di Israele, Ofer Sachs, e con i benefattori del Keren Hayesod, l’ente di raccolta fondi del Movimento Sionista.

Un modo, Attilio Fontana, per ricucire con la comunità ebraica, alla quale non piacquero le sue parole sulla necessità di tutelare la razza bianca?

«È stato un bell’incontro e una bella serata, i malintesi provocati da quella mia dichiarazione sono ormai alle spalle: mi sono già scusato e il rapporto con la comunità ebraica è tornato ad essere ottimo come è sempre stato».

E la sua prima missione all’estero da presidente della Regione potrebbe essere in Israele, conferma?

«Sì, è possibile che la mia prima missione sia in Israele in occasione del Giro d’Italia che quest’anno parte da Gerusalemme».

Stamattina (ieri, ndr) il governatore uscente Roberto Maroni le ha consegnato il dossier su quanto è stato fatto negli ultimi 5 anni e su quanto resta da fare. Alla luce di ciò, conferma che il suo primo provvedimento sarà ampliare la platea dei beneficiari della gratuità dell’asilo nido?

«Assolutamente sì. La misura sui nidi sarà la prima sul piano amministrativo. Ma entro la fine del 2018 voglio anche approvare l’azzeramento del canone d’affitto per gli over 70 che abitano nelle case Aler e che hanno sempre pagato quanto dovevano. Sul piano più politico, le priorità restano, invece, il lavoro e l’autonomia della Lombardia, che con Matteo Salvini premier otterremo senza alcun dubbio: speriamo in un Governo di centrodestra».

Si è intrattenuto a lungo con Salvini stamattina (ieri ndr): avete discusso dei nomi per la Giunta regionale?

«Con Matteo abbiamo affrontato anche il tema della Giunta ma senza soffermarci troppo, lui non vuole interferire nonostante possa farlo perché le sue scelte sono state fondamentali anche per la mia vittoria qui in Lombardia. Abbiamo parlato molto di più di quanto c’è da fare, temi concreti».

Una persona che vuole fortemente avere in squadra?

«Darò spazio al merito e ai territori ma non faccio nomi: ho in mente alcune persone, come ovvio, ma non è il momento di pronunciarsi perché devo ancora discutere con gli alleati, dei quali ho il massimo rispetto».

È vero che l’assessorato alla Sanità potrebbe finire ad un leghista in barba al tacito patto che prevede sia assegnato a Forza Italia?

«Devo ancora confrontarmi con i miei alleati, quindi in questo momento non c’è nulla di deciso in alcun senso. Ma sottolineo la volontà di decidere insieme a Forza Italia e agli altri partiti della coalizione. Di sicuro la mia Giunta avrà tre assessorati nuovi».

Quali?

«Avremo due assessorati mai istituiti finora. Uno unirà riforme, autonomia, enti locali e piccoli Comuni nell’ottica di una Regione che renda protagonisti i territori: le province di oggi, ad esempio, così svuotate, sono assurde. L’altro assessorato nuovo sarà quello alla Montagna e, terza novità, unirò l’assessorato al Welfare e quello alla Casa».

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