Elezioni comunali a Milano, mezzogiorno di fuoco per Albertini

L’ex sindaco ha scelto le 12, o giù di lì, per comunicare la sua scelta sulla candidatura a primo cittadino

Gabriele Albertini

Gabriele Albertini

Milano -  Sarà un mezzogiorno di fuoco per Gabriele Albertini. L’ex sindaco ha scelto le 12, o giù di lì, per comunicare la sua scelta sulla candidatura a sindaco con una nota che sarà pubblicata a quell’ora sul sito Internet www.gabrielealbertini.com. Sempre questa mattina, prima di rendere pubblica la nota, l’ex numero uno di Palazzo Marino comunicherà in anteprima la sua decisione ai tre leader del centrodestra: Matteo Salvini della Lega, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e Silvio Berlusconi di Forza Italia (a meno che, visto che l’ex premier è ancora ricoverato al San Raffaele, la comunicazione venga fatta al coordinatore nazionale degli azzurri Antonio Tajani).

Il momento della verità è arrivato, un po’ come – fatte le debite distinzioni e con un po’ di ironia – nel film western degli anni Cinquanta “Mezzogiorno di fuoco’’. Nove giorni dopo la lettera a Libero con cui Albertini aveva spiegato i motivi, soprattutto familiari, che lo spingevano a non candidarsi a sindaco, c’è grande attesa per capire se l’ex primo cittadino (dal 1997 al 2006) confermerà il suo gran rifiuto o, al contrario, compirà un clamoroso dietrofront e accetterà di scendere in campo come frontman del centrodestra contro l’attuale sindaco Giuseppe Sala, sostenuto da una coalizione di centrosinistra. Sarà un "sì" o un "no"? Ieri Albertini non ha dichiarato nulla pubblicamente, si è dedicato alla scrittura e alla limatura del comunicato stampa con cui spiegherà i motivi della sua scelta. Difficile azzardare se nelle ultime ore sia cambiato qualcosa rispetto alle sue ultime dichiarazioni di giovedì, quando ha detto che avrebbe sciolto la riserva oggi e che fino a quel momento il "no" prevaleva sul "sì" per 51% a 49%, dunque per pochissimo.

Il centrodestra , intanto, attende fiducioso la decisione di Albertini, prima scelta come anti-Sala per tutti e tre i principali partiti della coalizione. Il leader della Lega Matteo Salvini, comunque, ieri non dava nulla per scontato, anzi: "Bertolaso (papabile candidato sindaco per Roma, ndr ) e Albertini sono ottimi candidati, ma non posso costringerli. Io sono contento che il centrodestra sia unito. Ora dipende da loro: ho portato a loro, in dote, l’unità del centrodestra, ora decidano. Se saranno loro i candidati sono contento, altrimenti sceglieremo altri uomini all’altezza".

Sempre in tema di Comunali, Mauro Festa, avvocato, è il candidato sindaco di Milano per il Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista e Liberale. "Mi candido perché, primo, credo davvero nel progetto di questo partito e per perseguire degli ideali a mio avviso fondamentali per una società che voglia definirsi civile – spiega Festa in un comunicato –. Secondo, perché mai come in questo momento storico c’è bisogno di una entità che convogli e si faccia carico di esigenze trascurate da troppo tempo, di diritti lesi, di vite violate, di soprusi subiti e di ingiustizie perpetrate alla luce del sole come la comunità Lgbt+, ma non solo".

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