Lite Calenda-Albertini sul seggio a Milano: "Non lo sento da 10 anni". "Falso, ho gli sms"

L'ex sindaco di Milano aveva raccontato al Giorno i contatti con il Terzo Polo, avallati dal leader di Italia Viva ma snobbati da quello di Azione

Carlo Calenda e Gabriele Albertini, i duellanti

Carlo Calenda e Gabriele Albertini, i duellanti

Milano - Botta e risposta tra Gabriele Albertini e il leader di Azione-Italia Viva, Carlo Calenda sulla mancata candidatura dell’ex sindaco di Milano nel collegio uninominale del capoluogo lombardo. In un nuovo scambio di sms, Albertini replica alle affermazioni del leader di Azione, secondo il quale l’ex sindaco avrebbe chiesto di essere schierato come capolista malgrado tra i due non intercorressero rapporti ormai da anni.

 “Come sapete - scrive Albertini nell’sms inviato ai vertici di Azione - non ho chiesto niente, che non fosse la conferma di un offerta fattami da Maria Elena Boschi (attraverso una telefonata che lei avrebbe fatto ad Albertini per conto di Matteo Renzi, ndr). Che lui (Calenda, ndr) ha respinto col suo 50% di posti spettanti”. Il che potrebbe significare, fa capire l’ex sindaco di Milano, che tra i due leader del Terzo Polo non ci sia stata interlocuzione nella scelta dei candidati o che, pur essendoci stata, Renzi abbia accettato la candidatura di Enrico Costa da parte di Calenda.

Carlo Calenda nel pomeriggio aveva replicato ad Albertini che, in un’intervista, aveva accusato il leader di Azione di aver voluto «conservare i seggi blindati per gli uomini di Azione». «Non mi ha neppure risposto - aveva detto Albertini -  La mia candidatura poteva rappresentare un valore in più dal punto di vista elettorale», aveva aggiunto. Albertini aveva detto che il leader di Italia viva Matteo Renzi ha invece «insistito per la mia candidatura a Milano». 

“Non vedo Albertini dall’epoca di Scelta Civica, direi quasi dieci anni - risponde Calenda sui social -. Una settimana fa ha chiesto una doppia candidatura a Milano con un messaggio. Non essendo mai stato iscritto ad Azione, mi è sembrata una proposta quantomeno stravagante“. “Calenda e Renzi hanno due modi diversi di intendere la leadership - aveva detto Albertini al Giorno - Preferisco Renzi, che oltretutto ha fatto un passo indietro pur di dar forza al Terzo polo». I

n ogni caso, aggiunge «voterò Terzo polo, certamente Renzi come capolista al Senato a Milano e penso che sceglierò il Terzo polo anche alla Camera, ma con qualche interrogativo in più». L’ultimo voto alle Politiche, Albertini lo aveva dato «agli azzurri. Ma, con la caduta del governo Draghi, FI - attacca - è passata da una posizione di centro a una posizione di sudditanza nei confronti delle posizioni sovraniste e demagogiche di Lega e Fratelli d’Italia». L’ex azzurro condivide però l’ipotesi di Giorgia Meloni di avere Tremonti all’Economia e Nordio alla Giustizia come ministri del prossimo governo.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro