'Aborto sicuro', Regione Lombardia boccia legge di iniziativa popolare

Sottoscritta da oltre 8.500 cittadini, è stata respinta dall'aula. L'associazione Luca Coscioni: "Il Pirellone va contro il ministero della Salute"

Scritte sulla legge 194 sull'aborto

Scritte sulla legge 194 sull'aborto

Milano, 25 febbraio 2021 - Il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato la proposta di legge di iniziativa popolare relativa all'applicazione della Legge 194 sull' aborto nella Regione. Sottoscritta da oltre 8.500 cittadini lombardi, l'iniziativa era stata promossa dall'associazione Enzo Tortora Radicali Milano, dall'associazione Luca Coscioni e da Radicali Italiani e sostenuta da un comitato promotore collegato a realtà territoriali lombarde.

L'obiettivo, secondo i promotori, era quello di delineare una piu' efficace applicazione della legge sull' aborto in Lombardia. A presentare in aula il provvedimento è stato il consigliere regionale Michele Usuelli (gruppo Piu' Europa/Radicali), e a sostegno del Pdl si sono espresse Monica Forte (Movimento 5 Stelle), Paola Bocci (Partito Democratico) ed Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti). Contrari al provvedimento i partiti di centrodestra che hanno bocciato tutti gli articoli del Pdl che non è quindi arrivato in fase di votazione.

"Regione Lombardia va contro il ministero della Salute sul tema dell'aborto e vota no persino all'eliminazione di divieti già aboliti", segnala l'associazione Luca Coscioni. "La Giunta lombarda sceglie di continuare a non rispettare la legge 194/78 e di ignorare le nuove linee di indirizzo ministeriali", osserva l'ente, stigmatizzando "il nuovo maldestro epilogo di Fontana e Moratti, questa volta sulla proposta di legge ' Aborto al sicuro' cui hanno aderito oltre 8mila cittadine e cittadini".

"Dire no a una serie di misure a tutela del diritto alla salute delle donne senza avviare nemmeno un dibattito su un tema così delicato come l'interruzione volontaria di gravidanza fa pensare a una maldestra azione di strategia politica e strumentale sul corpo delle donne che vivono in Italia", chiosa Filomena Gallo, segretario dell'associazione Luca Coscioni.

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