Milano, 12 febbraio 2011 - Undicimila firme per chiedere le dimissioni di Nicole Minetti dal Consiglio del Pirellone: sono quelle raccolte da Sara Giudice e oggi l’agguerrita consigliera di Zona 6 le vuole consegnare a Giuliano Ferrara, che alle 10.30 ha dato appuntamento ai sostenitori del premier al teatro Dal Verme per una manifestazione «contro i puritani» sotto lo slogan: «In mutande, ma vivi». A far da scenografia, 150 paia di slip stese su fili da bucato. Numerose le adesioni, compresa quella del governatore Roberto Formigoni che ha commentato: «Iniziativa simpatica, farò un salto».

 

Se l'ordine di scuderia nel Pdl sembra essere, per il momento, quello di ignorarla, la giovane Sara - 25 anni come Nicole, la consigliera regionale indagata per favoreggiamento della prostituzione nel Rubygate - tira dritto gettandosi nella bocca del leone, anzi dell’elefantino. Cioè il direttore del Foglio tornato ad assurgere a spin doctor del Cavaliere. La Giudice andrà a chiedergli di esprimere pubblicamente, «oltre alla difesa di Berlusconi, la sua opinione sul metodo di selezione della classe dirigente del Pdl, avvenuta così come abbiamo letto nelle intercettazioni».

 

Sara contro Ferrara, chi la spunterà (ammesso e non concesso che riescano a incontrarsi)? La «rottamatrice» pidiellina ha idee chiare e lingua acuminata: «Bene manifestare a favore del premier con le mutande esposte - osserva -, ma lungi dal voler sindacare sui suoi gusti e sulle sue performance, vogliamo sapere se chi amministra le nostre Regioni o chi fa le leggi in Parlamento è stato selezionato (non eletto ma nominato) e per quali meriti». La Giudice insiste sullo stesso chiodo sul quale batteva a monte dell’inchiesta, quando quello di Nicole Minetti era solo il nome inserito nel listino bloccato di Formigoni su richiesta di Berlusconi. «La selezione della classe dirigente deve essere degna di un grande Paese, non di una repubblica delle banane come oggi il mondo ci considera, ne va del nostro futuro. Diciamo basta ai modelli negativi che ci hanno propinato fino ad ora».