Olimpiadi 2026, Milano-Cortina in pole

Il sottosegretario Giorgetti: "Niente fondi dal Governo, candidatura a due possibile" Consiglio dei Minsitri nella notte

Olimpiadi

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Milano, 28 settembre 2018 - Niente soldi dallo dallo Stato, ma «sì» al sostegno formale del Governo a una candidatura italiana per Olimpiadi invernali del 2026. In pole c’è il tandem Milano-Cortina d’Ampezzo, ma sullo sfondo resta anche l’opzione Torino. Giornata ricca di colpi di scena, quella di ieri. In mattinata il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, il leghista Giancarlo Giorgetti, fa capire che l’esecutivo punta sul tandem lombardo-veneto: «Il Governo vede con favore l’organizzazione delle Olimpiadi. Candidatura Milano-Cortina?

Noi non abbiamo fatto una proposta a due punte, ma soltanto ascoltato. Questa idea avrà il sostegno del Governo, ma non dal punto di vista economico, se dimostrerà di sopperire a tutte le esigenze. Chi ha letto il dossier, sa che le esigenze sono limitate». Ma poche ore dopo, alle 20, è fissato un Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno anche il nodo Olimpiadi. Il via libera ufficiale alla candidatura italiana può darlo solo il Governo. Anzi, senza Governo, niente Giochi per l’Italia. Passaggio delicato, confronto nella notte. È per questo che il sindaco Sala, sempre in mattinata, preferisce non dare nulla per scontato e prende con le pinze le parole di Giorgetti: «Noi siamo pronti, è chiaro che però senza l’ok del Governo non si può fare, vediamo cosa dicono oggi (ieri, ndr) in Consiglio dei ministri». Situazioni fluida. 

Nel pomeriggio, prima della riunione dell’esecutivo, il sindaco di Torino Chiara Appendino rilancia la candidatura solitaria del capoluogo piemontese: «Se il Governo apre a soluzioni diverse dal tridente, allora la candidatura di Torino da sola deve essere considerata. Giorgetti sostiene che il Governo appoggerà la candidatura italiana senza mettere i soldi? La considero una posizione ambigua, perché le risorse, prima o poi, saranno necessarie». Alla Appendino replica Fontana: «Si deve fare una scelta, per il bene dell’Italia sarebbe opportuno che Appendino rinunciasse. A questo punto credo sia opportuno un voto del Coni». Controreplica immediata dell’Appendino: «Irricevibile la richiesta di Fontana. Ritiri lui Milano».

La questione dei fondi resta fondamentale, in assenza di un sostegno economico da parte del Governo. La candidatura Milano-Cortina può contare sull’appoggio esplicito delle Regioni Lombardia e Veneto: i governatori Fontana e Luca Zaia hanno già detto che si occuperanno loro di reperire i quasi 400 milioni di euro necessari per realizzare le Olimpiadi. La candidatura di Torino, invece, senza fondi del Governo non sembra avere un piano B. Il voto del Coni invocato da Fontana potrebbe riguardare proprio il nodo dei fondi. Il condizionale resta d’obbligo. E un piano B potrebbe anche non bastare. La candidatura italiana, infatti, se la dovrà vedere, se decollerà, con tre rivali: la svedese Stoccolma, la canadese Calgari e la turca Erzorum.

La presentazione ufficiale delle candidature avverrà a Buenos Aires l’8 e 9 ottobre durante la sessione del Cio. Zaia resta ottimista e parla di «candidatura Milano-Cortina invincibile». I presidenti Carlo Bonomi (Assolombarda) e Luca Barbini (Confindustria Belluno), intanto, assicurano il sostegno degli industriali.

 

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