Basket, Messina rinfocola la rivalità Milano-Bologna: "Loro maleducati, io non dimentico"

Il coach dell'Olimpia torna sui veleni della finale scudetto: "C'è chi dice che dopo la partita ci si stringe la mano e si va oltre. Io faccio un pò fatica"

Ettore Messina, coach dell'A|X Armani Exchange Milano (Ciamillo-Castoria)

Ettore Messina, coach dell'A|X Armani Exchange Milano (Ciamillo-Castoria)

Milano - "Io non dimentico. Per la memoria sono un incrocio tra un elefante e un carabiniere". A due mesi e mezzo dalla sfida scudetto, Ettore Messina non getta benzina ma nemmeno acqua sul fuoco della rivalità tra Olimpia Milano e Virtus Bologna, che negli ultimi mesi è deflagrata, tra dichiarazioni al veleno e comunicati stampa dai toni vivaci, finendo persino nelle aule del tribunale federale, con il deferimento per il patron delle Vu Nere, Massimo Zanetti, per aver parlato di "sudditanza psicologica" verso i rivali dopo gara 5 dell'ultima sfida scudetto. Un'accusa rispedita al mittente da una nota ufficiale di Milano che bollò quelle parole come "illazioni irresponsabili".

Un recente passato rovente che Ettore Messina non solo non dimentica ma nemmeno perdona, rilanciando oggi nel corso del media day dell'Olimpia Milano il dualismo tra i due club che nella prossima stagione saranno avversari anche in Eurolega, oltre che antagonisti già a metà settembre nella semifinale di Supercoppa italiana. "Tra di noi c'è stata una forte rivalità, questo è poco ma sicuro - ammette con un volto serioso il coach di Milano -. Non c'è stata acredine, da parte nostra faccio fatica a condividere questo concetto. C'è stata maleducazione da parte loro. Sfido a trovare una nostra dichiarazione irrispettosa. Sono solo state le loro voci, con i commenti sugli arbitri".

Gli insulti ricevuti a Bologna dai tifosi nell'ultima finale scudetto e lo striscione esposto in curva ("di Messina ora rispettiamo solo la birra") restano poi una ferità aperta per Messina. "Mi fanno stare molto male", il sentimento esternato a giugno, pochi minuti dopo essere diventato campione d'Italia. Fanno male perché proprio alla Virtus l'ex ct azzurro ha scritto alcune tra le pagine più gloriose della sua carriera (tre scudetti, due euroleghe) e perché con quegli stessi tifosi aveva un legame forte che riteneva indissolubile, tanto che una contestazione dell'allora PalaMalaguti contro il presidente Madrigali nel marzo del 2002 fece rientrare a furor di popolo in tre giorni il suo esonero.

"C'è chi dice - conclude Messina - che dopo la partita ci si stringe la mano e si va oltre, io faccio un pò fatica e non dimentico. In passato mi hanno detto che per la memoria sono un incrocio tra un elefante e un carabiniere. Per la memoria. Io ricordo tutto molto bene".

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