Te le do io le fashionist

Per le strade sbocciano i soliti riti vanesi, primo su tutti l’eccesso di blogger, figura spesso evanescente, e di sedicenti fashionist. E venne il giorno della first lady al defilè. A sorpresa ieri in prima fila da Ermanno Scervino, per ammirare la collezione dell’estate 2016, c’era Agnese Landini Renzi, in abito di pizzo rosso bordò della maison fiorentina alla quale la lega amicizia e stima di Eva Desiderio

Milano, 27 settembre 2015 - Per le strade sbocciano i soliti riti vanesi, primo su tutti l’eccesso di blogger, figura spesso evanescente, e di sedicenti fashionist. E venne il giorno della first lady al defilè. A sorpresa ieri in prima fila da Ermanno Scervino, per ammirare la collezione dell’estate 2016, c’era Agnese Landini Renzi, in abito di pizzo rosso bordò della maison fiorentina alla quale la lega amicizia e stima. «Sono qui per sostenere il vero made in Italy e tutta la ricchezza e la storia che la moda rappresenta - dice la moglie del premier Matteo Renzi - e per l’amicizia sincera con Ermanno e Toni Scervino. Dopo il defilè andrò a Monza, alla Villa Reale, per vedere la mostra sull’Alta Moda Italiana». Un momento privato e un’occasione pubblica che rendono lustro alla fashion week milanese, una presenza lontana da ogni mondanità, molto gradita dagli addetti ai lavori al defilè Scervino per la grazia e la semplicità della signora Renzi. Una donna giovane, bella, naturalmente elegante, che rappresenta un po’ tutte le donne italiane, e non solo quelle della sua generazione: tutte le lavoratrici, tutte le madri, tutte le mogli. E anche questo è un bel regalo che la Moda milanese ci ha fatto.

Intanto per le strade sbocciano i soliti riti vanesi, primo su tutti l’eccesso di blogger, figura spesso evanescente e molto commerciale che ancora non è ben definita, ma che imperversa e accalappia l’attenzione dei modaioli. Si appoggiano languidamente ai muri dei palazzi dei defilè per farsi immortalare con il giubbino di pelle regalato o prestato dallo stilista di turno. Si arrampicano su piattaforme impossibili per camminare, caracollano con borsette dalle frange lunghissime, sfoggiano già cappottoni anche se ancora fa caldo. Cosa non si fa per apparire! E ancora piccoli altri show .Scappano come lepri, saltano tra le macchine, bloccano gli incroci, rischiano spesso di finire sotto il tram. Sono gli schiavi dello scatto, una banda di fotografi, non si sa più quanto professionali e professionisti. Invadono ogni defilè e bloccano gli accessi e i marciapiedi con le loro poco simpatiche incursioni. Niente di insormontabile, per carità, certo una situazione che stufa e che impalla, che annoia anche. «Stiamo lavorando anche noi», dicono i poveretti che sperano di conquistare lo scatto del giorno, magari non più con le star che anche qui a Milano Moda Donna stanno un po’ latitando (speriamo nel parterre di Dolce e Gabbana oggi e di Giorgio Armani domani) ma con quel carrozzone di gente sempre in maschera a pagamento tra blogger e fashionistas. Qualcuno li chiama con enfasi «influencer», dandogli addirittura la patente di esperti e di persone colte che conoscono la storia e i segreti dellaModa. Niente di tutto questo, solo una pennellata estetica tra tacchi a stiletto, unghie smaltate di nero e bragozzi talvolta un po’ ridicoli. Che noia! 

di Eva Desiderio

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