Zlatan Ibrahimovic, 40 anni di magie. Gli auguri del Milan: "Il mondo gira attorno a te"

Il compleanno del campione svedese. Una carriera ricca di successi dentro e fuori dal campo e un ultimo obiettivo: riportare i rossoneri ai vertici in Europa

Zlatan Ibrahimovic

Zlatan Ibrahimovic

Milano - "Anche quest'anno il mondo ha avuto il privilegio di compiere un intero giro attorno a Ibra: buon compleanno Zlatan!". Il Milan festeggia il 40esimo compleanno di Ibrahimovic con un simpatico messaggio su Twitter allo scattare della mezzanotte. Il campione svedese non convocato per la sfida di questa sera contro l'Atalanta, tornerà a disposizione dopo la sosta per le nazionali.

Nonostante i 40 anni, Ibrahimovic è ancora un'icona nel mondo del calcio, uno dei pochi in grado di rubare la copertina a Messi e Cristiano Ronaldo nell'ultimo ventennio calcistico. Merito anche dello Zlatan personaggio mediatico, altrettanto forte quanto il giocatore che scende in campo e incanta con le sue giocate. Sicuro di sé e del suo talento, Ibra non ha mai nascosto la propria autostima. Tanto da permettersi di rifiutare, a 20 anni e mentre vestiva la maglia del Malmo, la proposta di Arsene Wenger. Visita in Svezia e casacca dell'Arsenal, a quei tempi stellare con Henry a spiccare su tutti, pronta con già stampato con il numero 9: ma il tecnico dei Gunners commise un imperdonabile errore: chiedere di mostrargli cosa era capace di fare in allenamento. Secca la risposta: "Zlatan non fa provini". Un "no" che invece lo portò all'Ajax, con la consacrazione sotto la guida di Koeman, prima dell'approdo in Italia. Juventus, il passaggio all'Inter dopo lo scandalo Calciopoli e successivamente la parentesi poco felice nel Barcellona dei fenomeni con Guardiola.

Poi di nuovo in Italia per vestire la maglia del Milan, il tutto centrando una caterva di campionati e coppe nazionali, ma con la Champions League che diventerà presto un tabù "ma non un'ossessione, altrimenti significherebbe che non avrei raggiunto i miei obiettivi mentre io sono felice di quanto fatto". Nel suo lungo peregrinaggio tra i top club, comunque, è il Milan a rapire più di chiunque altro il suo cuore. La cessione al Psg per necessità economiche da parte della società rossonera non incrina il legame con il Diavolo, riabbracciato nel 2020. Il volto segnato da qualche ruga in più, la bacheca arricchita da altri titoli tra Francia e Inghilterra, dove è protagonista assieme a Mourinho col Manchester United (vittorioso anche in Europa League), ma con la voglia di tornare a essere determinante ad alti livelli dopo l'esperienza ai Los Angeles Galaxy ("Ora potete tornare a seguire il baseball", il suo saluto sui social ai tifosi americani). Assieme al tecnico Pioli e alla nuova dirigenza, Ibra è tornato in Italia da leader. Pur con diversi acciacchi impossibili da evitare con l'avanzare dell'età, Zlatan ha restituito linfa ed entusiasmo alla squadra, contribuendo in maniera determinante al ritorno dei rossoneri ai vertici del calcio italiano con la qualificazione alla Champions League.

Una carriera costellata fin qui da 31 trofei, un Puskas Award nel 2013 per la sua prodezza in rovesciata con la maglia della Svezia e numerosi altri premi individuali. Per questo motivo, immaginare un mondo senza Ibra è parecchio difficile: ormai icona glamour, Zlatan è stato anche protagonista dell'ultimo Sanremo al fianco di Amadeus, ha all'attivo due biografie e nel gennaio del 2022 arriverà nelle sale un film sulla sua vita. E a chi gli chiede se ha paura dell'incedere degli anni la risposta sarà sempre la stessa: "Sono come Benjamin Button, morirò giovane".

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