Milan, è Zaccagni la prima scelta per il post Calhanoglu

Il presidente rossonero Scaroni sull'addio del turco: "Nessuna recriminazione, ognuno è libero di fare le proprie scelte"

Mattia Zaccagni

Mattia Zaccagni

Milano, 21 giugno 2021 - L’addio di Calhanoglu è ormai ufficiale: sono state programmate per domani le visite mediche con l'Inter. Il giocatore turco, che ha il contratto in scadenza con il Milan il prossimo 30 giugno: per lui è pronto un triennale da 5 milioni di euro più uno di bonus, con il Diavolo che aveva offerto 4 milioni di euro netti a stagione ma il giocatore turco ha preferito accettare l'offerta dell'Inter.

Parola di Scaroni

Intervenuto ai microfoni de 'La Politica nel pallone', il presidente del Milan Paolo Scaroni ha espresso il proprio pensiero sugli addii di Calhanoglu e Donnarumma. Queste le sue parole: "Faccio due considerazioni: noi al Milan poniamo un limite ai costi dei giocatori, oltre quei limiti poi ognuno è libero di fare quello che vuole. Abbiamo fatto un'offerta importante a Donnarumma, ma non è stata sufficiente. Poi ho letto da qualche parte che Gigio voleva uscire dalla comfort zone dopo tanti anni di Milan e mi sembra cosa positiva per un professionista che al Milan si è sempre comportato benissimo. E’ un ragazzo simpatico e solare che prosegue la carriera in un grande club, mentre il Milan ha trovato una eccellente soluzione per il portiere, Donnarumma è andato in un grande club, quindi tutto bene".

Su Calhanoglu all’Inter Scaroni commenta: "Vale lo stesso discorso di Donnarumma. Noi abbiamo fatto un’offerta che ci sembrava corretta, se poi lui trova altre soluzioni in cui viene pagato di più, è un professionista, buon per lui. Ha fatto un eccellente campionato, si è sempre comportato in modo corretto, ognuno poi è libero di fare le scelte che crede, da parte nostra non c’è nessuna recriminazione". Sul futuro del calcio: "Certamente questo calcio piace meno ai giovani, che sono abituati a cose più rapide e veloci. La UEFA sta riflettendo su questa cosa, tocca a lei decidere il formato delle competizioni. Il Financial Fair Play non è stato sufficiente per risolvere il problema dei costi, anche su questo la UEFA sta facendo delle riflessioni. Ci sono tanti altri temi, come per esempio rendere il calcio europeo più mondiale e internazionale. C'è l'NBA che sta facendo un duro lavoro per raggiungere i tifosi in paesi come la Cina".

San Siro

Sul nuovo stadio: "Questo progetto ha trovato tante difficoltà. L'ultimo tema era la solidità finanziaria dell'Inter, ma ora sembra essere stato risolto anche questo problema. Quindi ora non ci sono più ostacoli, a parte le elezioni. Non mi stupirei che alla fine si decida di prendere la decisione definitiva sul progetto stadio solo dopo le elezioni del 10 ottobre. Nel Comune di Milano, sono quasi tutti favorevoli allo stadio, le voci contrarie ormai sono molto poche. Una città come Milano non può rinunciare ad un 'regalo' del genere. Io sono convinto che lo stadio si farà, e spero che possa essere costruito prima delle Olimpiadi invernali del 2026. Se così non fosse, per la cerimonia inaugurale ci sarà ancora in piedi San Siro. Lo stadio può essere un tema della campagna elettorale. Nei grandi partiti, non vedo voci contrarie, ma favorevoli. Poi ci sarà qualcuno che protesterà, ma sul piano politico sono piuttosto tranquillo".

Obiettivi

 "Non avevamo messo nei nostri conti l'entrata in Champions, quindi per noi è stata una sorpresa positiva. Per noi la Champions è fondamentale, abbiamo 430 milioni di tifosi nel mondo che possiamo raggiungere se giochiamo in Champions. Dobbiamo cercare di essere sempre in Champions League. Per il prossimo anno puntiamo a superare qualche turno. Dobbiamo mantenere il nostro spirito e il nostro stile. Non ci esaltiamo dopo le vittorie e non ci abbattiamo dopo le sconfitte. Dobbiamo mantenere sempre un clima sereno". Su Ibra: "Oltre ad avere un fisico eccezionale, ha un temperamento eccezionale. Sono sicuro che tornerà in campo più agguerrito che mai". Infine Scaroni chiosa sui progetti di Elliott: "Il ritorno in Champions, che non era nei nostri piani per quest'anno, accelera tutto di un anno, oltre a migliorare i nostri conti. Dobbiamo nutrire la passione di chi segue il Milan nel mondo, questi tifosi guardano la Champions e non il campionato italiano".

Contromosse

Per la trequarti si punta ora su Mattia Zaccagni, 26enne giocatore del Verona che ha tutte le carte in regola per muoversi nel trio di trequartisti alle spalle di Ibrahimovic. Già nei mesi scorsi c'erano stati dei contatti tra i due club: Zaccagni ha un contratto con il Verona fino al 2022, ma ha già deciso di non rinnovare e quindi il suo addio questa estate è praticamente certo. Per strapparlo all'Hellas, potrebbero bastare tra i 12 e i 15 milioni di euro, ma i rossoneri cercheranno di abbassare la parte economica con l'inserimento di una contropartita tecnica (Conti e Caldara per esempio). Stefano Pioli vuole al posto di Calhanoglu un giocatore già pronto e che si possa calare subito nei meccanismi del suo 4-2-3-1: con l'addio del tuco il club risparmierà sul suo ingaggio, che ammontava a circa 2,5 milioni di euro netti a stagione che non peseranno dunque sul bilancio 2021/22.

Mercato

Intanto il Milan vorrebbe mettere nuovamente a disposizione di Pioli il difensore Dalot dopo il prestito dello scorso anno: il club ha avanzato una nuova proposta di prestito al Manchester United che però ha rifiutato visto che nell'offerta non era presente l'obbligo di riscatto. In attesa che si sblocchi l'affare Giroud, il Milan ha messo gli occhi anche su Roman Yaremchuk, centravanti del Gent e dell’Ucraina, per rinforzare l'attacco: sul tavolo un prestito oneroso con diritto di riscatto, formula che però non piace al club belga che vorrebbe monetizzare subito e per questo chiede 25 milioni di euro.  

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