Dubbi sui conti: Milan, addio all'Europa? / VIDEO

Prestito e rimborso obbligazioni non passano l’esame Uefa. Fiorentina pronta a subentrare

Yonghong Li

Yonghong Li

Milano, 23 maggio 2018 - Il Milan di Yonghong Li piomba nell'incubo e ora rischia perfino l'esclusione dall'Europa League, appena due giorni dopo aver conquistato l'accesso diretto ai gironi, battendo la Fiorentina che ora potrebbe essere la squadra ripescata (evitando all'Atalanta le fatiche dei preliminari).

Il peggiore scenario possibile si paventa come un lampo, mentre a Milano si scatena un nubifragio: la Uefa non ritiene che ci siano i crismi per “patteggiare” la pena e viene negata quindi ai rossoneri la richiesta di Settlement Agreement dalla Uefa, deferiti contestualmente alla camera giudicante del Control Financial Body «per la violazione delle norme del fair play finanziario». «Un danno d'immagine», replica Fassone. Il Milan, al termine di un processo contabile con verdetto previsto per metà giugno, verra punito con una o più pesanti sanzioni: multa, limitazioni sulla rosa, blocco di mercato, o - appunto - esclusione dalle coppe.

Estrema ratio già utilizzata in passato (Galatasaray, Dnipro, Stella Rossa, Partizan, Sion, Panathinakos e molte altre) per club insolventi, tra debiti scaduti e stipendi non pagati: la situazione non rispecchia quella del Milan, che pagherebbe una continuità aziendale ritenuta fragile. Accuse non accettate da un Fassone molto tirato in volto: «Il fatto che la holding non abbia rifinanziato il debito con Elliott secondo la Uefa getta nubi sul futuro. È un'ipotesi preventiva, non tiene conto dello scenario. Elliott si è fatto garante e la stagione parla di continui adempimenti da parte di Yonghong Li. C'è sorpresa e amarezza. Solo un club russo non aveva ricevuto un'offerta di Settlement Agreement».

Le motivazioni. Le ragioni della Uefa ricalcano quelle di dicembre quando il Milan era stato rispedito a casa con perdite dopo la sentenza del Voluntary. «Permangono - scrive la Uefa - ancora incertezze sul rifinanziamento del prestito e sul rimborso delle obbligazioni da effettuare entro ottobre 2018». La Uefa, riferiscono fonti da Nyon, ha concesso tutto il tempo necessario per ricevere novità sostanziali sul celebre rifinanziamento ma non ha ottenuto sviluppi rilevanti: nemmeno il documento prodotto da Elliott (per garantire liquidità in caso di criticità) li ha smossi da una posizione ferma e decisa.

I 303 milioni restano pendenti e i ricavi di Milan China sono di gran lunga inferiori alle aspettative: il primo piano di Fassone prevedeva una pioggia di milioni dalla Cina, siamo fermi a 500mila attraverso tre sponsorizzazioni minori. Nessun aumento sostanziale del fatturato, così la Uefa non vede come il Milan potrebbe ultimare il piano di rientro triennale dei conti dopo i 247 milioni spesi nello scorso calciomercato. L'attività del club delle sette Champions è paralizzata, ora può aspettare con ansia e accettare un verdetto che rischia di essere spietato. 

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