Il Milan riparte, Elliott cambia tutto: Europa e nuovo club

Oggi assemblea del Cda: Scaroni sarà subito presidente, Gazidis ad al posto di Fassone. Ecco i sei consiglieri. Arriverà Leonardo ad affiancare Mirabelli

Paolo Scaroni

Paolo Scaroni

Milano, 21 luglio 2018 - Il Tas riabilita l’onore del Milan, lo riammette in Europa League e sancisce la prima vittoria, netta e travolgente, del fondo Elliott. «La punizione è sproposita», si legge nella sentenza del Tribunale di Losanna, che rimanda il club alla Camera Giudicante della Uefa per rimodulare la pena. Il futuro prevede una o più sanzioni: l’obbligo di rispettare il break even di bilancio nel triennio, una ammenda amministrativa più o meno pesante, restrizioni al mercato, con equilibrio fra entrate e uscite, e limitazioni ai giocatori in lista Uefa. Ma l’Europa League, almeno, è salva: un bel modo di presentarsi ai tifosi. Il fondo di Paul Singer è pronto alla rivoluzione: stamattina, durante l’assemblea dei soci che ratificherà il nuovo Cda, verrà innanzitutto nominato presidente Paolo Scaroni, mossa annunciata da tempo e che oggi sarà ufficiale. Poi saranno tolte le deleghe aMarco Fassone, con cui si tratta la buonuscita.

Al suo posto, come amministratore delegato, arriverà Ivan Gazidis, che ha annunciato l’addio all’Arsenal dopo 8 anni (ai Gunners potrebbe tornare Arsene Wenger). Cambiamenti anche sulla parte sportiva: il ds Mirabelli manterrà la poltrona perché non è possibile cambiarlo a mercato in corso (ha tutti i contatti tenuti negli scorsi mesi), ma sarà affiancato da Leonardo, pronto ad assumere il ruolo di dg con il placet di Gattuso («Lo accoglierei a braccia aperte, abbiamo chiarito i nostri screzi»). Nomine imminenti ma che non arriveranno necessariamente oggi. Il nuovo Cda sarà così composto da Paolo Scaroni (presidente), Marco Patuano, Franck Tuil, Giorgio Furlani, Rocco Sabelli e Massimo Ferrari. Oltre a Fassone esce anche Roberto Cappelli. Ieri Fassone era atteso a Milanello per assistere all’amichevole con il Novara (vinta 2-0, gol di Suso e Calabria, con sprazzi di difesa a tre) ma non si è visto. Indiscrezioni riferiscono che l’assenza gli sia stata «fortemente consigliata» dalla nuova proprietà. Fassone verrà ricordato - nell’ultimo suo atto da ad - all’uscita del Tas di Losanna, capace grazie all’intervento decisivo del fondo Elliott di ribaltare la sentenza della Camera Giudicante della Uefa.

Gioia Milan. Un segnale forte dell’addio di Fassone è contenuto nel messaggio con cui il club esulta per la sentenza di Losanna: «Il Milan guarda avanti, con un nuovo proprietario, Elliott Advisors, per tornare alla piena solidità sportiva e finanziaria, e si impegna a rispettare regole del Financial Fair Play». Nessun riferimento all’ad, che non si prende alcun merito per una vittoria di spicco. D’altronde lo stesso Tas è chiaro: «Il Collegio ha ritenuto che alcuni elementi rilevanti non fossero stati adeguatamente considerati dall’Adjudicatory Chamber, o che gli stessi non potessero essere adeguatamente considerati al momento dell’emanazione della decisione appellata (il 19 giugno 2018), tra cui, in particolare, l’attuale situazione finanziaria del club, significativamente migliorata in seguito al recente cambio di proprietà dello stesso». In sostanza, è bastata una proprietà solida e la continuità aziendale garantita in udienza da Elliott per scardinare in pochi istanti le perplessità di tanti mesi sulla figura di Yonghong Li, cornuto e mazziato: ha perso il Milan e ora risulta anche indagato.

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