Romagnoli e Paquetà, le certezze di Gattuso

Da una parte il capitano sempre impeccabile, dall’altra il brasiliano che scalpita per tornare titolare

Alessio Romagnoli a tu per tu con Rino Gattuso

Alessio Romagnoli a tu per tu con Rino Gattuso

Milano, 23 aprile 2019 - Romagnoli e Paquetà, due armi per puntare dritti alla finale di Coppa Italia. La vigilia della semifinale di ritorno contro la Lazio (match in programma domani sera a San Siro alle 20.45, si parte dallo 0-0 dell’andata) non permette a Gattuso di dormire sonni tranquilli, alla luce anche della scarsa vena realizzativa della sua squadra e agli evidenti problemi evidenziati nelle ultime gare. Ma di certo, in questo mare magnum di negatività, ci sono due giocatori che si issano a fari indiscutibili di questo rinnovato Diavolo alla ricerca di nuove notti magiche.

Romagnoli è il punto fermo di questa squadra. Il capitano è una colonna, uno di quelli giocatori sui quali Gattuso fa affidamento ad occhi chiusi. E difatti non è mai venuta meno la sua presenza in campo ogni volta che è stato abile e arruolabile: nella speciale classifica del minutaggio stagionale, è già arrivato a quota 3.165 minuti, precedendo Calhanoglu e Kessié. E se nelle ultime uscite il Milan ha lasciato parecchio a desiderare, lui è sempre risultato impeccabile, pulito, elegante. Una garanzia. Ma se la prima regola del calcio è non prenderle, è altrettanto vero che per vincere bisogna comunque segnare. E l’assenza di Paquetà in mediana si è fatta sentire enormemente in casa Milan: senza il 21enne brasiliano i rossoneri hanno perso contro la Sampdoria (Paquetà è entrato a 20 minuti dalla fine in quanto reduce dalle fatiche con il Brasile) e contro la Juventus, riuscendo a vincere con molta fatica proprio contro la Lazio (1-0, rigore di Kessie). Il giocatore scalpita per tornare in campo, soprattutto dopo i 90’ passati in panchina nella gara pareggiata domenica a Parma.

Infortunatosi nell’1-1 di San Siro contro l’Udinese (altro match che i rossoneri non sono riusciti a portare a casa senza la sua presenza), il classe 1997 scalda i motori per una possibile chance da titolare contro la Lazio in Coppa Italia. Finora i numeri sono dalla sua parte: dal suo arrivo ha giocato 1041 minuti sui 1620 a disposizione, con quindici presenze, un gol e due assist. A quattro mesi esatti dal suo esordio contro il Genoa, si può tranquillamente dire che il brasiliano abbia avuto un impatto tanto positivo quanto inaspettato. E ora Gattuso spera che possa essere lui l’arma in più domani sera. Ma il ritorno di Paquetà, nelle idee tattiche del tecnico calabrese, si spera possa essere foriero anche di ritrovata autostima per gli altri componenti della mediana, apparso il reparto decisamente più in crisi nelle ultime uscite. E che possa trovare nuova linfa anche a quel Calhanoglu che, agendo al fianco dell’ex Flamengo in campo, ha sfoderato le prestazioni più belle.

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