Romagnoli, da baby prodigio a leader

Faro della difesa. Ora si attende il debutto di Caldara

Alessio Romagnoli

25-08-2018 NAPOLI MILAN SERIE A TIM NELLA FOTO: ALESSIO ROMAGNOLI FOTO MOSCA, AG.

Milano, 3 settembre 2018 - Da Baby prodigio a vero leader il passo è breve. La storia recente di Alessio Romagnoli è tutta racchiusa in questo concetto: arrivato in punta di piedi, con la consapevolezza di dover imparare molto da un giocatore di caratura internazionale come l’ex capitano Leonardo Bonucci, oggi è diventato il vero faro della nuova difesa rossonera. E non sarà un caso che con l’addio dello stesso difensore di Viterbo, tornato alla Juventus, sia diventato proprio lui il capitano di questo nuovo giovane Milan. E questo nonostante l’arrivo di un altro giovane promettente come Caldara, che a detta di tutti dovrebbe essere considerato il miglior centrale difensivo della nuova generazione italiana.

I due, oltretutto, hanno già avuto modo di poter giocare insieme nella nazionale Under 21, mentre la loro prima ufficiale con la maglia del Milan deve ancora arrivare: «Vedrete che dopo la pausa, dovendo giocare ogni tre giorni, ci sarà posto anche per Caldara», ha annunciato Gattuso nel post partita della sfida vinta contro la Roma. E questa è una buona notizia per tutti quei detrattori del tecnico calabrese, che gli imputavano lo scarso utilizzo dei nuovi arrivati nel mercato estivo. Questo non vuol dire però che Caldara abbia una maglia da titolare assicurata per la sfida contro il Cagliari al rientro dagli impegni con le nazionali. L’amarcord sta tutto nella sfida che ha consacrato Romagnoli come leader di questo Milan: perché il giovane numero 13 rossonero venne proprio lanciato in Serie A dalla Roma: era il 22 dicembre del 2012 e il difensore di Anzio aveva solo 17 anni. La gara? Roma-Milan, ovviamente. In quella circostanza vinsero i giallorossi 4-2, questa volta negli annali di storia è stato scritto un capitolo diverso. Le sue buone prestazioni sia contro il Napoli che contro la Roma potrebbero essere utili anche per il lancio di Caldara: e fa quasi sorridere pensare che il Milan abbia pagato addirittura 10 milioni in meno Romagnoli rispetto a Caldara (25 contro i 35 di valutazione dell’ex difensore dell’Atalanta nello scambio alla pari con Bonucci).

Il suo percorso è uno di quelli con la crescita esponenziale maggiore: arrivato in sordina, oggi è diventato capitano di una squadra giovane che vuole stupire. Ma che ha alle spalle un progetto ambizioso e di respiro internazionale come quello portato avanti dal fondo Elliott, cosa che carica di ancora maggiori responsabilità un ragazzo che ha soltanto 23 anni. La chiamata in nazionale da parte di Mancini è solo la ciliegina sulla torta di una settimana vissuta ad altissima adrenalina. Romagnoli è stato l’ultimo regalo di Silvio Berlusconi, scelta azzeccatissima di Galliani spinto dalla lungimiranza di Sinisa Mihajlovic che lo aveva allenato alla Sampdoria. Alessio Romagnoli nuovo leader della difesa del Milan e nuovo capitano: inutile sprecare i paragoni con chi ha avuto al braccio quella fascia giocando nello stesso ruolo (Baresi e Maldini su tutti). Lui è soltanto Alessio Romagnoli. Capitano e faro di questo nuovo Milan.

 

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