Derby Inter-Milan, la rabbia di Gattuso: "Giusto dirlo, l’Inter ha fatto di più"

Parla l’allenatore: "Il gol? Ha sbagliato tutta la nostra linea difensiva"

Gennaro Gattuso

Gennaro Gattuso

Milano, 22 ottobre 2018 - Non si nasconde Rino Gattuso, che sa benissimo che il risultato sul campo, in fin dei conti, è più che giusto: «Ai punti l’Inter meritava più di noi - la sua ammissione - ma penso che se finiva 0-0 nessuno poteva dire molto, oggi ci sono state tante cose buone». L’avversario era duro e ostico: «Abbiamo giocato contro una squadra forte fisicamente - prosegue ancora l’ex mediano rossonero - forse potevamo palleggiare meglio, uscire dalla loro pressione, ma alla fine comunque questa sfida mi lascia tante cose positive».

Ma non tutto è da buttare: «Da quando abbiamo cominciato questo campionato non siamo mai riusciti a tenere i 90’; questa volta abbiamo saputo soffrire. Giocare contro di loro non è facile - prosegue ancora Gattuto - abbiamo fatto quello che si doveva fare, l’unico rammarico sono stati gli ultimi 15 minuti, dove abbiamo avuto palle a campo aperto che abbiamo sfruttato malissimo. Non resta che guardare avanti e mettere da parte questa partita». Una gara decisa da un errore di Donnarumma: «Cosa gli si dice ora? Non gli si dice nulla come a tutta la squadra - taglia corto Gattuso - le partite si vincono e si perdono tutti assieme. Hanno commesso errori anche Musacchio, Abate e Romagnoli, ma si fa troppo presto ad addossare colpe addosso. Oggi ci lecchiamo le ferite e domani incominciamo a guardare avanti. L’errore di Donnarumma? Chiaro, è stata una lettura sbagliata dell’uscita. Ma si perde tutti insieme. Abbiamo perso perché abbiamo avuto poco coraggio e dei poi polli a perdere la partita al 92’».

Un derby rappresenta già di per sé una sfida molto delicata; da preparare e gestire con sagacia, fisica e psicologica; ma anche e soprattutto con l’appoggio della società. Ed in tribuna, assente Gordon Singer, figlio ed erede di Paul, nuovo proprietario del Milan, a rappresentare la società c’era lui, Paolo Maldini: «Sentire la tensione che sale è piacevole - ricorda con un po’ di amarezza di chi di derby ne ha giocati tanti - ma non mi è mancato tanto, ho giocato così tanto da soddisfare ogni mio desiderio». Da Baresi a Maldini, fino ad Alessio Romagnoli nuovo capitano del Milan: «E’ il coronamento di un processo - ricorda ancora Maldini - ho sempre sperato di diventare quello che era Baresi per me, un punto di riferimento, un giocatore straordinario a cui tutti si attaccavano». Al suo fianco Paolo Scaroni, al primo derby da presidente del Milan: «Una grande emozione e una grande tensione - le sue parole - vedere un derby da presidente ti prende più allo stomaco». 

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