Milan: da Piatek a Ozil, un Diavolo a due teste

Gazidis da una parte, Maldini e Leonardo dall’altra: dopo Ibra e Fabregas, le situazioni contese nel club

 Ivan Gazidis ad del Milan (Ansa)

Ivan Gazidis ad del Milan (Ansa)

Milano, 20 gennaio 2019 - Piatek, 40 milioni e la necessità di un acquisto che a Gazidis proprio non va giù. Il paradosso del Milan è tutto insito nella sua trattativa principe di una sessione di mercato tanto strana quanto surreale. L’addio di Higuain ha forzato i rossoneri nella ricerca di un sostituto, individuato in quello che è il profilo migliore tra quelli in circolazione. Di certo, però, l’investimento economico è di quelli importanti: e i 40 milioni di euro necessari (35 se si accetterà una contropartita tra Halilovic e Bertolacci) arricchiranno un Genoa che da questa situazione ne esce vincitore. Con Gazidis, sullo sfondo, che invidia l’operato del Grifone: prendere un giocatore a cinque milioni e rivenderlo a 40 dopo soli quattro mesi è un’operazione in pieno stile «Milan»; o perlomeno, nello stile che si immagina il nuovo ad rossonero. 

La cessione di Higuain al Chelsea è da considerarsi cosa fatta, tanto che difficilmente il giocatore verrà schierato domani a Marassi per il match contro il Genoa ed è in forse anche la sua convocazione. Il Pipita potrebbe volare a Londra entro 24 ore, con debutto previsto per la semifinale di ritorno di Coppa di Lega contro il Tottenham giovedì. Il Chelsea deve ribaltare lo 0-1 dell’andata, la necessità di fare risultato e di segnare, che è il problema che ha spinto Sarri a tornare alla carica per Higuain, rendono scontato l’esordio del Pipita a Stamford Bridge. E il fratello agente, Nicolas, si trovava ieri a Madrid per assistere alla sfida tra Real e Siviglia in attesa di essere convocato a Londra per chiudere i dettagli del trasferimento. Il giocatore, intanto, ieri si è allenato a Milanello sotto gli occhi di Maldini e Leonardo.

Quest’ultimo tornerà in conclave con il Genoa martedì per concludere l’affare Piatek ma intanto deve fronteggiare le ire del nuovo ad Gazidis, con il quale l’idea di mercato è molto differente: Leonardo e Maldini vorrebbero giocatori pronti (e difatti i nomi di Fabregas, Ibrahimovic e Ozil sono da leggersi in quest’ottica); l’ad punta a giovani di qualità, possibilmente economici, da poter rivendere in futuro. La strada giusta, forse, è quella mediana, visto che per arrivare quarti e far propri i lauti introiti della Champions servono nell’immediato giocatori già di spessore. Intanto i rossoneri hanno però concluso l’ingaggio del difensore classe 2000 dello Sporting Lisbona, Tiago Djalò (arriverà domani per la firma dell’accordo): un giovane, come chiede Gazidis. Nella speranza che queste due visioni contrastanti possano portare al Milan solo benefici. E che non ci si sia qualche testa costretta a saltare nel breve periodo

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