Milan, Giampaolo deve scegliere: Piatek pronto a riprendersi il posto

Tre maglie per due, il ballo delle punte

Piatek (Lapresse)

Piatek (Lapresse)

Milano, 13 settembre 2019 - Se è vero che non c’è rosa senza spine, questo Milan appare però pieno di pungoli pronti a pungere. I dubbi di Giampaolo sono molti, le certezze ben poche. La sosta per le nazionali, che di solito toglie sempre qualcosa agli allenatori della Serie A, ha dato invece all’ex tecnico della Sampdoria un’abbondanza mai vista nel reparto offensivo. Il capitombolo di Udine e la vittoria sul Brescia hanno lasciato alcuni interrogativi, tanto da far divenire la trasferta di domenica a Verona una tappa di avvicinamento di estrema importanza verso la perfezione di squadra, anche alla luce del fatto che il prossimo 21 settembre ci sarà il derby contro l’Inter e il tecnico non sembra ancora aver deciso quale sarà l’attacco titolare.

Prima di tutto, Suso. Fino alla gara di Udine, Giampaolo aveva lavorato all’idea di inserire lo spagnolo da trequartista. Progetto (per ora?) abbandonato, ma che costringerà di certo il tecnico abruzzese a trovare una sistemazione alternativa per l’ex Liverpool. Che con ogni probabilità tornerà a destra, proprio come avvenuto contro il Brescia, in quel 4-3-3 che lui predilige e dove ha trovato a meraviglia la sua mattonella di campo. Quella sfida al Brescia dove, però, finì in panchina addirittura Piatek; il polacco è tornato dalle gare con la sua nazionale con la casellina reti ancora ancorata a quota zero e questo, se non ha fatto scattare il campanello d’allarme in casa Milan, perlomeno ha messo un po’ di apprensione a Giampaolo. Anche perché l’ex centravanti del Genoa, dopo un inizio fulminante, aveva finito anche la scorsa stagione con il freno a mano tirato, con una sola rete (al Frosinone) nelle ultime otto uscite con la maglia rossonera. Un’involuzione che inizia a fare davvero paura. Un Giampaolo che di certo sarà chiamato a cambiare ancora una volta gli interpreti lì davanti, non fosse altro per Il fatto che André Silva, partito a sorpresa titolare nell’esordio di campionato a San Siro contro il Brescia, è stato ceduto all’Eintracht di Francoforte l’ultimo giorno di mercato nell’operazione che ha portato in rossonero Rebic.

Proprio il croato  appare l’elemento di possibile novità lì davanti, anche se Giampaolo ha più volte ribadito di voler prima inserire, con calma e senza nessun tipo di fretta, i nuovi arrivati nel suo scacchiere tattico. Motivo per il quale appare difficile che Rebic possa partire titolare, con il sempreverde Castillejo che potrebbe tornare nuovamente ad essere nell’undici di partenza. Lo spagnolo non è di certo un finalizzatore e nemmeno un assist man, ma i suoi movimenti possono essere utili nella manovra rossonera per innescare l’inserimento di qualche centrocampista con caratteristiche offensive. Come Paquetà e Calhanoglu, che appaiono gli unici sicuri di un posto in squadra: in che zolla di campo, sarà Giampaolo a deciderlo. Rimane sullo sfondo la possibilità di vedere, se non dal primo minuto almeno a gara in corsa, il giovane Leao. Il portoghese, a segno con l’Under 21 del Portogallo in questa sosta, non è ancora pronto secondo ma può davvero dare una scossa, in modo indiretto, a Piatek. Che forse ha sofferto fin troppo la mancanza di concorrenza, di vere alternative a sé stesso: il giovane portoghese, l’acquisto più costoso dell’estate del Milan con i suoi 25 milioni di euro più bonus, potrebbe davvero avere la sua prima chance contro il Verona. Anche se una sua promozione a titolare contro l’Inter, nel prossimo derby del 21 settembre, sorprenderebbe e non poco.

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