Pioli punta su Paquetà per un Milan fantasioso

Certo il rilancio del brasiliano che più di un problema aveva avuto con la precedente gestione tecnica

Lucas Paquetà, per lui un 2019 molto complicato col Milan

Lucas Paquetà, per lui un 2019 molto complicato col Milan

Milano, 15 ottobre 2019 - Da Giampaolo a Pioli, da Calhanoglu a Paquetà. Due allenatori, due modi di vivere il calcio, due giocatori differenti per caratteristiche. Non è stato il motivo scatenante che ha portato all’esonero, ma di certo Giampaolo ha pagato a caro prezzo l’aver emarginato dalla formazione titolare il talento brasiliano, l’acquisto più caro di casa Elliott con i suoi 35 milioni spesi a gennaio. Quello stesso Paquetà che, con Pioli in panchina, tornerà a recitare un ruolo di assoluto protagonista proprio a discapito di Calhanoglu, visto come colui che dovrà fargli spazio. Dopo un inizio di stagione complicato, dunque, Paquetà è pronto a riprendersi il Milan. Il talento brasiliano sarà al centro del nuovo progetto tattico di Pioli; confermato nel ruolo di mezzala, avrà più licenza offensiva, in modo da sfruttare al meglio la sua tecnica. Molti accusavano Gattuso di farlo giocare troppo lontano dalla porta, ma con l’arrivo di Giampaolo le cose non sono cambiate molto, anzi. Il brasiliano non ha cambiato ruolo, e con il Maestro non si è mai preso, tanto che Giampaolo gli chiedeva addirittura di essere meno brasiliano. L’arrivo di Pioli sarà una grande occasione per il brasiliano di poter esplodere definitivamente. Fare quel salto di qualità che tutti aspettano e che lo trasformi da buon giocatore con potenziale a grande campione. L’ennesima missione per Pioli: «Per me Paquetà è una grande mezzala in grado di giocare tra le linee e molto bravo ad inserirsi». Finora, in 22 gare, una sola rete segnata però, ma anche otto cartellini gialli e un rosso. Come dire: Pioli dovrà provare a tirare fuori da Paquetà il meglio in fase realizzativa, ma non solo.

Ma per l’ex allenatore di Inter e Lazio ci sono anche certezze dalle quali ripartire, a cominciare da Donnarumma. In difesa il prossimo rientro di Caldara offrirà un’alternativa in più alla coppia Musacchio - Romagnoli, l’unica in questo momento capace di offrire affidabilità; mentre in mediana è scontato il ritorno nell’asset titolare di Biglia, già perno della Lazio di Pioli. Al suo fianco, come detto, Kessié e Paqueta, con Calhanoglu prima alternativa. E poi l’attacco, lì dove bisognerà far ritrovare la strada del gol a Piatek, confermare Leao e Suso ma anche lanciare Rebic, considerato dalla dirigenza come un acquisto di valore che, finora, ha disputato però meno di un’ora di gioco. Ieri, nuovo capitolo della lite tra il Milan di ieri e il Milan di oggi. Dopo la polemica tra Gazidis e Berlusconi, al quale non era andata giù la frase «Abbiamo salvato il club dal fallimento e dalla Serie D» detta dal dirigente sudafricano, anche Galliani ha voluto precisare: «Ho rispetto per il gruppo che ora guida il Milan, ma loro non hanno mai comprato il club. Noi abbiamo ceduto ad un altro soggetto (Yonghong Li, ndA) che per saldare la quota si è dovuto far prestare i soldi da Elliott, che a sua volta ha avuto il Milan in garanzia. Se Li non avesse richiesto quel prestito, noi ci saremmo tenuti la caparra e avremmo iscritto il Milan al campionato e all’Europa League della stagione 2017-18. Per motivazioni economiche siamo stati costretti a cedere, ma l’amore per il Milan da parte mia e da parte di Berlusconi rimane intatto».

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