Milinkovic-Savic, il Milan studia il piano

Da Kalinic, Bacca e Silva i fondi per il serbo: prestito a 40, riscatto a 80 milioni

Sergej Milinkovic-Savic, 23 anni, dal 2015 alla Lazio dopo una stagione al Genk (Ansa)

Sergej Milinkovic-Savic, 23 anni, dal 2015 alla Lazio dopo una stagione al Genk (Ansa)

Milano, 8 agosto 2018 - C'è solo Sergej Milinkovic-Savic nei pensieri di Leonardo e c’è l’ok da Gordon (avvistato ieri a Roma) e Paul Singer per avverare questo sogno, ad ogni costo. L’operazione a titolo definitivo che porta Nikola Kalinic all’Atletico Madrid evidenzia la strategia per arrivare al top player a centrocampo. Il Milan vende il croato a 15 milioni e registra una piccola minusvalenza (era a bilancio a 16.5), ma ne risparmia - tra ingaggio (7 lordi) e ammortamenti - quasi 12, creando un margine operativo positivo di una decina di milioni. Per Bacca, nelle prossime ore, si potrebbe arrivare allo stesso scenario: il residuo a bilancio del colombiano è circa di 12 milioni, incassarne una decina dal Villarreal (ne offre 8) porterebbe ad un impatto positivo di una dozzina (8 di ingaggio lordo, 6 di ammortamenti). Silva potrebbe andare in prestito al Siviglia. Insomma, l’obiettivo è fare cassa e risparmiare per poi andare all-in sulla mezz’ala. Così si spiega anche la scelta di mollare Bernard, che sarebbe costato dieci milioni solo quest’anno (3 di commissioni, 7 di ingaggio lordo).

I bookmakers inglesi mettono il Milan in pole-position per arrivare al serbo. I contatti proseguono e i rossoneri hanno già incassato il gradimento del centrocampista. Resta solo, scoglio non da poco, da trovare l’accordo con la Lazio: l’idea del Milan è di offrire 40 milioni subito (e magari inserire Bonaventura come contropartita), con riscatto tra 12/24 mesi a 80. Formula per cui Lotito non impazzisce ma per cui incasserebbe una cifra record per la Serie A. C’è ancora da trattare ma entro il weekend è atteso un segnale deciso, in un senso o nell’altro. Dal Milan sono sempre bocche cucite ma chi segue da vicino l’operazione è piuttosto ottimista sul buon esito del trasferimento che sarebbe slegato dall’arrivo di Bakayoko in prestito dal Chelsea.

Il Milan ha intanto sospeso il Chief Financial Officer Valentina Montanari e il Chief Operations Officer Alessandro Sorbone. Prosegue dunque la ristrutturazione della dirigenza, dopo l’avvento del fondo Elliott come proprietario del club. Dopo aver riorganizzato l’area sportiva, con l’esonero dell’ex ds Massimiliano Mirabelli e l’arrivo di Leonardo e Paolo Maldini come plenipotenziari, il Milan cambia tutto anche nell’area finanziaria, con la sospensione dei due dirigenti di primo livello, che rispondevano direttamente all’ad Marco Fassone, allontanato lo scorso 21 luglio “per giusta causa”. Valentina Montanari era la responsabile delle aree finanziaria, amministrativa e di pianificazione controllo: aveva curato il dossier che il Milan aveva presentato a Nyon per il Settlement Agreement negato dalla Uefa. Alessandro Sorbone si occupava di coordinare le aree di gestione e sviluppo infrastrutture (stadio, centri sportivi e Casa Milan), sicurezza, risorse umane, acquisti e logistica. Le deleghe commerciali dovrebbero finire nelle mani di Umberto Gandini, prossimo direttore generale. Verso fine settembre, arriverà come amministratore delegato Ivan Gazidis.

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