Milan-Spal, Gattuso si gioca la panchina

Scudo sul tecnico: ma sarà vero? Maldini e Leonardo: "Mai in discussione"

Gennaro Gattuso, tecnico del Milan (LaPresse)

Gennaro Gattuso, tecnico del Milan (LaPresse)

Milano, 29 dicembre 2018 - Quella calma apparente che forza gli attori ad esibirsi sul palcoscenico in attesa del naturale decorso degli eventi. Che MilanSpal sia sfida da vincere a tutti i costi è chiaro: in caso di sconfitta la posizione di Gattuso sarebbe ancora più in bilico, nonostante le smentite di rito. A far ritornare il sereno, in un momento così delicato, ci hanno provato quel Leonardo e quel Maldini che troppo spesso sono rimasti dietro le quinte in questa battaglia verso un posto in Champions League: «Non abbiamo mai pensato di cambiare l’allenatore - ha precisato Leonardo - siamo in corsa per il nostro obiettivo. Il pessimismo di cui parla Rino è una carica importante, per una squadra che è ancora una macchina da aggiustare. I nomi di allenatori usciti? Non è stato chiamato nessuno». Non si cambia tanto per cambiare, insomma. Anche se bisogna fare ammenda per l’occasione sprecata: «Questo mese sarebbe stato importante per fare il salto di qualità, non ci siamo riusciti e non siamo contenti – ricorda inveceMaldini – abbiamo avuto grosse difficoltà, con tanti giocatori infortunati nello stesso ruolo; malgrado questo ci aspettavamo qualcosa in più».

La volontà, però, è di portare avanti un discorso iniziato in estate: «Siamo lì, bastano due vittorie e si ritorna alla posizione di un mese fa – ricorda ancora Leonardo, le cui ultime dichiarazioni datavano 9 dicembre, quando il Milan era infatti quarto – ma se vuoi fare un passo in avanti devi mettere qualcosina in più». Stesso pensiero di Maldini: «L’ordinario nello sport non esiste, devi sempre fare qualcosa di straordinario, questo vale per tutti gli obiettivi». Il quarto posto dista solo tre punti; di certo con un Higuain da polveri bagnate come quello attuale, però, il compito diventa molto difficile: «Chelsea? Non c’è stata alcuna richiesta. Lui non ha chiesto di andar via, nessuno lo ha chiesto e poi è della Juve. Di cosa stiamo parlando? - ha concluso Leonardo - il suo riscatto, come quello di Bakayoko, dipendono dalla Champions». E poi avverte Gattuso: «Domani (oggi, ndA) serve una dimostrazione, anche giocando male».

Traduzione: contro la Spal servono tre punti, senza se e senza ma. Conferme sul 4-3-3: Suso ieri si è allenato con la squadra ed è stato convocato, ma oggi sosterrà un provino per capire se potrà giocare dall’inizio, eventualmente spazio a Castillejo. L’altro ballotaggio, invece, è quello tra Musacchio e Zapata come centrale al fianco di Romagnoli: «Nessuno mi ha detto ‘se non vinci questa vai fuori’ - sbotta Gattuso - sento la fiducia della società e voglio continuare a lavorare, in questi mesi non sono stato qua a pettinare le bambole. Il mio futuro è oggi». 

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