Gattuso, tre punti per evitare l'inferno. Vincere significa 6° posto e niente preliminari

Ringhio saluta Donnarumma: "Futuro? Vedremo..."

Gennaro Gattuso

Gennaro Gattuso

Milano, 20 maggio 2018 - Vincere contro la Fiorentina «cambia la vita» del Milan, Gattuso si definisce «più preoccupato ora che prima della finale con la Juve» e così fa un fioretto: «Se facciamo i tre punti faccio trenta chilometri a piedi». L’analisi è banale ma ben motivata, tanto da considerare l’ultima «partitaccia» della stagione come la prima del nuovo campionato: arrivare sesti significherebbe «andare in ritiro il 9 luglio», «stare a Milanello 11 giorni di fila per lavorare bene, mettere benzina nelle gambe e fissare le regole» prima di «partire per la tournée in America e giocare la prima partita d’Europa League ai gironi a settembre»; arrivare settimi invece vuole dire essere costretti «a cominciare il 30 giugno» e «fare tutto in fretta e furia».

Gattuso traccia la linea sul mercato: «Più di 3 o 4 giocatori non arriveranno e il 90% di noi resterà. Nelle partite importanti della mia gestione si è notata la mancanza di malizia ed esperienza. Vediamo cosa dirà la Uefa e se ci sarà il blocco del mercato. Deve arrivare gente con esperienza, professionisti in campo e a 360 gradi». Tre le richieste: Vidal, Mandzukic e Callejon. Prenderebbero il posto di Bonaventura, Silva e Suso (out per infortunio). «Ho parlato con Suso – sottolinea Gattuso –, non vuole andare via e si trova benissimo. Il suo problema è che ha la clausola». Situazione differente per Donnarumma, all’ultima gara in rossonero e a cui Gattuso non nega un paio di bacchettate: «Ha commesso qualche errore ma va capito: da un anno si parla tutti i giorni di lui anche perché ci ha messo del suo. È un patrimonio della società, uno dei più forti al mondo, il suo futuro lo vedremo. Non si è tirato fuori e questo gli fa onore»

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