Milan-Cagliari, Pioli: "Pellegri, Kessie e Ibra out; Ronaldo? Le gerarchie non cambiano"

Contro i sardi mancherà anche Bakayoko, non ancora tesserato

Stefano Pioli

Stefano Pioli

Domani sera alle 20.45 il Milan ospiterà il Cagliari per la sua prima gara della stagione a San Siro; per la sfida, valida per la seconda giornata di Serie A, si viaggia verso il "tutto esaurito" (con le limitazioni del caso), visto che a ieri erano già stati venduti oltre 30mila biglietti. «Abbiamo l'obiettivo di cominciare bene questo campionato - l’ammissione di Stefano Pioli nella conferenza stampa odierna che presenta la sfida contro i sardi - lunedì ci siamo riusciti con una vittoria sofferta ma meritata. Domani ci sarà una squadra difficile ma conosciamo le nostre possibilità».

La partenza di Cristiano Ronaldo cambia le gerarchie? «Una partenza inaspettata ma le gerarchie non cambiano, sarà una lotta serrata fino alla fine». Di certo il Milan è cambiato molto negli ultimi tre mesi. «Siamo cresciuti in consapevolezza tutti quanti, la cosa importante è che la squadra abbia le idee chiare in campo e che non si faccia condizionare dalle difficoltà che incontreremo. Superare il Cagliari non sarà semplice, l'importante è avere un'idea e portarla avanti con continuità e qualità».

A tenere banco, però, è il possibile addio di Kessie, ancora lontano dal firmare il rinnovo di contratto: «In questo momento la mia concentrazione è solo sulla partita di domani, per quanto riguarda i rinnovi mancano ancora giorni importanti. Le valutazioni alla fine, ma siamo molto attenti al quotidiano»

Non ci sarà l’ultimo arrivato, Pietro Pellegri («Non sarà convocato»), al pari degli infortunati Kessie e Ibrahimovic e del non ancora tesserato Bakayoko: «Zlatan e Franck stanno migliorando, mi aspetto che la prossima settimana possano ricominciare a lavorare col gruppo per poi dopo la sosta affrontare le partite importanti che ci aspettano». Il Milan di Pioli come l'Italia di Mancini? "È un bell'accostamento, speriamo di poter ottenere gli stessi risultati. Nell'entusiasmo sicuramente questa è la nostra mentalità. Il passato storico del Milan non deve essere un peso ma uno stimolo, giocheremo di dare il meglio e cercando di vincere».

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