Milan, Mirabelli: "Sento il rumore dei nemici"

Lo sfogo del ds: "Non sono attaccato alla poltrona, penso solo a difendere il bene della società"

Massimiliano Mirabelli (Alive)

Massimiliano Mirabelli (Alive)

Milano, 26 aprile 2018 - Meno di un mese per tenersi il Milan. Il destino di Massimiliano Mirabelli resta in dubbio e solo una qualificazione alla prossima Europa League sembra poter salvare la poltrona del ds, difeso da Marco Fassone ma poco gradito a Elliott. Il fondo americano infatti gli rinfaccia i 241 milioni spesi sul mercato e i costosi flop di Silva e Kalinic che obbligheranno il Milan a sborsare altri soldi in estate per un nuovo centravanti. Accuse a cui Mirabelli risponde con un certo stile: «Non sono uno che difende a tutti i costi una poltrona, non lo sono mai stato. Chi la vuole può venire qui e prendersela se gliela danno, non sarebbe un problema. Chi mi conosce lo sa benissimo, ho lavorato solo per il bene del club. Ogni nuovo ciclo ha bisogno del suo tempo, noi abbiamo fatto una strategia precisa, quella dell’anno franco. Dovevamo cercare di costruire una squadra per il futuro. Ci sono tantissimi giovani importanti ed un allenatore giovane ed importante su cui si può costruire qualcosa, siamo tutti orgogliosi di averlo messo in panchina».

Gattuso pare infatti, per riconoscenza, un alleato importante di Mirabelli che rilancia: «Sapevo già all’inizio di avere tanti nemici che al primo sospiro vengono fuori». Quale futuro? Molti dirigenti si sono proposti al Milan nelle ultime ore per sondare la possibilità di avvicendare Mirabelli. La candidatura più forte sembra essere quella diWalter Sabatini, appena uscito dall’Inter: per lui infatti non sarebbe un problema fare il responsabile dell’area tecnica, lasciando a Mirabelli altri compiti (tra cui quelli di capo scout) e forse la nomina di ds - come accaduto all’Inter con Ausilio -. Un altro che si sarebbe fatto avanti è Cristiano Giuntoli, insoddisfatto del proprio ruolo al Napoli dove a portare avanti ogni tipo di trattativa è il presidente De Laurentiis. Nel caso, il preferito di Fassone sarebbe Paratici, indicato anche da Galliani in passato come l’erede ideale. Ipotesi che Mirabelli potrebbe mettere a tacere con il sesto posto e la vittoria in Coppa Italia, ora più che mai decisiva.

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