Milan, Giampaolo: "Sì, voglio vincere giocando bene"

Il tecnico: "Sono felice e motivato. Colpito anche dal carisma di Maldini e Boban"

Marco Giampaolo (Ansa)

Marco Giampaolo (Ansa)

Milano, 23 giugno 2019 - Un allenatore che si presenta così, umile ma deciso, forse avrebbe emozionato anche Berlusconi e Galliani. Per il fatto di voler dimostrare che al Milan si può vincere giocando bene, anche con chi arriva dal basso. Proprio come fece il grande Diavolo con Sacchi, il quale inizio un’epopea grandiosa. Il paragone forse è esagerato ma di certo la prima intervista di Marco Giampaolo da allenatore del Milan non passa inosservata: «La storia racconta di un club e di una squadra che ha sempre ricercato la bellezza, l’estetica oltre che il risultato - esordisce il tecnico abruzzese a Milan TV - il club ha vinto titoli proponendo calcio, adesso non ho la presunzione di paragonarmi a quel Milan ma quello deve essere l’obiettivo. La mission, la visione deve essere quella di giocare un calcio appetibile e affascinante e poi, attraverso quel calcio, arrivare a vincere le partite».

Sembra di risentire discorsi di berlusconiana memoria, quando il padre padrone chiedeva un bel gioco, due punte e un trequartista. Quello che si preannuncia poter vedere con Giampaolo al timone del Diavolo: «Gli equilibri sono spostati da piccole cose, alcuni particolari che possono fare la differenza - prosegue Giampaolo parlando della prossima Serie A - lo ritengo un campionato impegnativo». Giampaolo come SacchiI, tanta gavetta e tanta voglia di dimostrare di essere l’allenatore giusto al posto giusto nel momento giusto: «Ho lavorato sodo, mi sono impegnato tanto per ottenere questa chance - ricorda ancora Giampaolo - per me è una grandissima opportunità, sono felice e motivato. Il percorso è stato lungo, sarà ancora lungo perché non c’è mai fine, non si finisce mai di costruire idee, progetti e cose; però, per il momento, sono contento di iniziare in questo grande Club e sono molto motivato». Il primo obiettivo sarà condividere pensieri ed esperienze con Boban e Maldini: «Sono stato colpito dalla loro serietà, dalla loro competenza e passione - prosegue ancora il neo tecnico rossonero - trasmettono il significato di Milan, di cosa significa giocare nel Milan, allenarlo o far parte di questo Club. Sono persone di livello e di spessore. Poi, una delle cose che gli ho detto è che ci conosceremo lavorando insieme perché adesso, magari, possiamo raccontarci di tutto ma le esperienze maturate giorno dopo giorno sul campo di lavoro poi affinano le interazioni tra gli uomini».

Un Giampaolo che lancia una velata critica al recente Milan («Ultimamente abbiamo ottenuto qualche vittoria, probabilmente perché allenavo squadre più competitive») e si prepara ad entrare ufficialmente a Milanello il 9 luglio: «Ma probabilmente anticiperò di qualche giorno per prendere conoscenza con l’ambiente». Nello staff di Giampaolo potrebbe rivedersi una vecchia conoscenza del Milan: Daniele Bonera. Il difensore, in rossonero, ha collezionato 152 presenze tra il 2006 e il 2015 vincendo un campionato, una Supercoppa italiana, una Champions League e un Mondiale per Club.

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