Dubbi sul futuro, il Milan si sposta da Yonghong Li: due magnati pronti

Il presidente cinese cerca "appoggi" forti: spuntano il ricco arabo Al-Falasi (che vorrebbe con sé Paolo Maldini) e il miliardario statunintense Ross

Yonghong Li

Yonghong Li

Milano, 10 giugno 2018 - Chi frequenta i piani alti di via Aldo Rossi in queste complicate settimane in cui si decide il futuro del club rossonero, è convinto che anche la dirigenza (in primis l’ad Fassone) stia lentamente prendendo le distanze da Yonghong Li. Il progetto Milan China sembra miseramente fallito dopo appena 14 mesi, agli occhi di tutti pare evidente che al Milan serva una nuova Proprietà che individui nuove strade per fare business. Eppure l’azionista di maggioranza dei rossoneri, sempre più solo ed enigmatico, con le scadenze che incombono e le (possibili) sanzioni pure, pare non aver alcuna intenzione di mollare la società, per la quale finora sono stati investiti (fra capitali propri e prestiti) circa 800 milioni. Elliott però resta lì, pronto a subentrare, ben prima del mese di ottobre, data in cui l’uomo d’affari cinese dovrebbe restituire i 303 milioni più interessi chiesti al Fondo statunitense.

Questo perché l’Uefa pretende garanzie e soprattutto perché finora non c’è traccia del rifinanziamento. Qualcosa, però, sembra si stia muovendo, nonostanze il silenzio assordante della dirigenza e dello stesso Li. Perché se da una parte Fassone sta facendo di tutto per spianare le porte a Elliott (che però, a sua volta, vorrebbe puntare su altre figure ai vertici del club), dall’altra sembra certo che il broker asiatico stia battendo altre piste per conservare il Milan e portare a termine gli adempimenti economici (entro fine giugno va completato l’aumento di capitale, col versamento di altri 32 milioni). Due sembrano i nomi di personaggi cui Yonghong vorrebbe appoggiarsi e che avrebbe già incontrato grazie anche all’aiuto di un unico intermediario: il primo è Saeed Al-Falasi, membro di una famiglia nobile degli Emirati Arabi e proprietario del gruppo International Triangle.

Non proprio uno sceicco ma un ricchissimo uomo d’affari arabo attivo in numerosi settori: dall’edilizia al brokeraggio fino al commercio. Al-Falasi vorrebbe entrare nel Milan a piccoli passi, prima acquistando da Li il 30% del club e poi puntare alla maggioranza nel giro di due esercizi. Il magnate arabo gradirebbe però l’ingresso in società di un’icona come Paolo Maldini, fino a pochi mesi fa presidente del Miami Fc di proprietà di Riccardo Silva. Sarebbe stato proprio l’imprenditore milanese, leader a livello mondiale nel settore dei diritti televisivi (MP & Silva), a fare da intermediario fra Yonghong e Al Falasi, ma pure a convincere lo stesso Maldini. Non solo. Proprio Riccardo Silva avrebbe messo in contatto Yonghong con un secondo possibile nuovo socio, ovvero Stephen M. Ross, proprietario dei Miami Doplhins, uomo d’affari statunitense (patrimonio stimato in 7,4 miliardi di dollari). 

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