Yonghong Li, troppi debiti e la Cina gli ritira il passaporto

L'ex proprietario del Milan non può lasciare il paese. I guai, per lui, erano già iniziati nel 2014

Yonghong Li

Yonghong Li

Milano, 18 ottobre 2018 - L’avevamo invocato qualche giorno fa, in occasione della pubblicazione del bilancio societario del Milan nel quale aveva lasciato uno scoperto da 160 milioni di euro, ed eccolo finalmente riapparire sulle scene Yonghong Li. Ma ogni volta che si parla dell’ex proprietario del club rossonero, sono sempre i guai ad accompagnarlo: perché ora ci si mette anche la corte di Jingzhou, nella regione di Hubei, in Cina; la quale, stando a quanto riporta il sito investorscn.com, avrebbe deciso di ritirare il passaporto ed emettere un ordine restrittivo nei confronti di colui che ha guidato il Milan da proprietario e presidente fino allo scorso luglio. Yonghong Li, che è residente a Hong Kong (anche se al momento non si sa bene dove si trovi), sarebbe stato inserito nella lista delle persone alle quali è vietato uscire dalla Cina. Il motivo alla base di questa scelta i troppi debiti accumulati negli anni.

Secondo i media cinesi il tutto sarebbe nato perché l’ex presidente rossonero non avrebbe onorato un prestito da otto milioni di euro ricevuto dalla società Hubei Jingjiu Investment Co. La ricostruzione dei fatti, riportata dal sito sohu.com, parla di un Li che, già nel 2014, aveva ricevuto un primo sollecito di rimborso del debito, con una penale da parte di una commissione arbitrale. Di fatto, dunque, un qualcosa di simile a quanto accaduto lo scorso luglio, quando Yonghonhg Li perse le sue quote di maggioranza nel Milan per inadempienze fiscali dopo quindici mesi di possesso del club, con Elliott subentrato tramite l’escussione del debito. La ricomparsa di Yonghong Li arriva a distanza di quasi due mesi, visto che l’ultima volta che si erano avute notizie dall’ex proprietario del Milan era agosto, quando venne riconosciuto in un video circolato sui social network impegnato in una grigliata in famiglia. In questo caos mediatico nel quale è finito, pare che il magnate cinese abbia deciso anche di rinunciare a qualsivoglia azione legale nei confronti di Elliott. Rimane da chiedersi come abbia fatto un imprenditore con tutti questi carichi pendenti sulla testa, nell’aprile del 2017, a diventare il proprietario e presidente di un club storico come il Milan. Lu.Ta.

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