Nuovo Milan, grandi manovre: Leonardo prende quota. Fassone resta in bilico

Primo cda "a vuoto": tutto rinviato al 21 luglio

L'ad del Milan Marco Fassone (LaPresse)

L'ad del Milan Marco Fassone (LaPresse)

Milano, 13 luglio 2018 - Il primo atto formale della proprietà di Elliott finisce in un nulla di fatto: il Cda non raggiunge il quorum per l’assenza dei quattro consiglieri cinesi - Yonghong Li è sparito, dopo aver bruciato un capitale di 524 milioni in poco meno di due anni - e così il presidente del collegio sindacale, Franco Carlo Papa, convoca l’assemblea dei soci alle 9 del 21 luglio, a cui seguirà probabilmente un nuovo Cda. All’ordine del giorno ci sarà «la revoca dei consiglieri e il rinnovo delle cariche», passaggio fondamentale per far ripartire la macchina operativa del Milan. Il club avrà Paolo Scaroni (ex ad di Eni e Enel, nominato dall’allora Governo Berlusconi) come presidente.

Due le cose ancora da stabilire: chi sostituirà il fronte cinese nel Cda - dovrebbero essere i manager Rocco Sabelli, Giorgio Furlani, Frank Tuil e Massimo Ferrari - e cosa accadrà a Marco Fassone. Nonostante una prima conferma, impazza il toto-nome sul sostituto: le quotazioni di Gandini (Roma) sono in leggero calo, salgono quelle di Carnevali (Sassuolo), che ieri era a Milanello per parlare con Mirabelli di Locatelli (si può chiudere il trasferimento a 12 milioni). Le voci sull’ad si rincorrono e, secondo una fonte finanziaria, Elliott - nell’incontro londinese di mercoledì - avrebbe chiesto a Fassone di dimettersi: rumor smentito dal Milan, non commentato dal fondo. Se si tratta di fake news messa in giro ad arte lo scopriremo proprio il 21: il nuovo Cda, ratificato dall’assemblea dei soci, potrebbe infatti ritirare a Fassone le deleghe. Sarebbe uno strappo totale. Alla base dei presunti scherzi con Elliott ci sarebbe il ruolo ‘attivo’ avuto da Fassone durante le trattative per la cessione del Milan, in conflitto con gli interessi del club, su cui Li era già insolvente.

Leonardo in società? È una rivoluzione lenta quella di Elliott: Gattuso a parte - quarto giorno di ritiro, grande intensità nei doppi allenamenti -, nessuno può dirsi certo del proprio impiego. È un casting continuo che coinvolge tutte le aree del club. Anche quella sportiva: Elliott appare alla ricerca di un direttore tecnico col compito di supervisionare: con Maldini non è stato trovato l’accordo (pare l’ex capitano pretenda troppi poteri sul mercato), in lizza ci sarebbero Franco Baldini (ex Roma) e soprattutto Leonardo. I contatti col brasiliano, profilo internazionale gradito a Elliott e di grande esperienza (ha gestito il Psg), sono già avviati. Leonardo è stato compagno e allenatore di Gattuso alMilan, prima di sbattere malamente la porta per incompatibilità con Berlusconi e accasarsi all’Inter: ragione per cui, durante la festa per lo scudetto 2011, Gattuso e Abate si erano lasciati andare a cori non proprio teneri verso il brasiliano. Tutto dimenticato per il bene del Milan?

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