Missione Immobile, il Milan ha un piano

Pronti per lui 4 milioni a stagione e sul piatto per la Lazio anche Andrè Silva

Ciro Immobile

Ciro Immobile

Milano, 27 maggio 2018 - Venti giorni di contatti e riflessioni prima di muoversi e garantire a Gattuso i “tre acquisti” dichiarati per rifinire la rosa. Non sarà però un’estate facile per il Milan: se l’esclusione dalle coppe europee sarà confermata - come da indiscrezioni -, convincere i giocatori ad unirsi ad un progetto bastonato dalla Uefa potrebbe diventare un’impresa; come far quadrare i conti, perché a budget ci sarebbero 20/25 milioni di euro in meno. L’investimento più cospicuo verrà fatto per il centravanti, ruolo scoperto dopo i flop di Silva e Kalinic. Cutrone intanto ha già la penna in mano per firmare il rinnovo di contratto fino al 2022. 

Mirabelli si sta muovendo per portare a Milano Immobile: capocannoniere del campionato con 29 gol (battuto da Icardi solo per il maggior numero di rigori tirati), attaccante della Nazionale, giocatore al culmine della carriera. Per lui sarebbero pronti 4 milioni a stagione, il doppio di quanto percepisce alla Lazio. Proprio i biancocelesti sono lo scoglio da superare: Lotito spara 60 milioni. Cifra inavvicinabile dal Milan - in odore di sanzioni per il Fair Play Finanziario, ecco perché si ragiona anche su Zaza - ma per cui Mirabelli punta ad inserire una contropartita tecnica per abbassare l’esborso cash: Kalinic sembrava il predestinato allo scambio ma fa il prezioso sulle destinazioni, Silva invece è gradito dal ds Tare e la Lazio è una società amica di Mendes (con cui ha già fatto gli affari Nani, Wallace, Pedro Neto e Bruno Jordão), il cui scopo è rigenerare l’attaccante portoghese (su cui ci sono anche Monaco e Wolverhampton). E il Mondiale potrebbe aiutare in tal senso.

Silva prepara la separazione con un’intervista a Forza Milan. Parole in cui sottolinea la difficoltà di adattamento al campionato italiano e all’Italia in genera- le. «È la prima volta che vivo lontano da casa e dalla spiaggia. La famiglia e il mare mi mancano ma bisogna guardare avanti. La difficoltà principale è adattarsi allo stile di vita, al cambiamento di abitudini: la lingua, le persone, la squadra. La vita ora è diversa, io sono abituato a sentire il mare, a respirare il sale. Spesso passeggiavo o andavo in bicicletta sul litorale, per me sarebbe meglio stare con la famiglia e nella mia città, ma la vita è così. È breve, le cose cambiano e bisogna sempre guardare avanti». E all’orizzonte non c’è più il Milan

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