Il Milan si inceppa, Higuain segna e s'infuria

Passo indietro del Diavolo: Cagliari avanti, pari del Pipita, molto scuro in volto al fischio finale. Maldini e Leonardo chiusi negli spogliatoi all’intervallo

Gonzalo Higuain

Gonzalo Higuain

Milano, 17 settembre 2018 - Poteva essere un ko dall’anima quasi grottesca, alla fine ne è uscito fuori un pareggio che non guarisce un Milan apparso brutta copia di quello che immagina il suo allenatore.Ma perlomeno permette al popolo rossonero di inneggiare al nuovo idolo, quel Pipita Higuain che scaccia i fantasmi e segna la sua prima rete in rossonero. Anche se l’ex centravanti di Napoli e Juve è apparso ancora una volta un pesce fuor d’acqua, atleta dalle qualità incredibili in un gruppo che spesso lo lascia troppo solo. L’1-1 della Sardegna Arena non può far gioire: questa squadra a Cagliari ha segnato solo grazie a un regalo della difesa sarda e i tiri in porta si contano sulle dita di una mano. Higuain c’è ma predica nel deserto, Suso è irritante nel suo modo di giocare sempre uguale; Bonaventura sbaglia l’approccio al match e Calhanoglu non gira a dovere.

Risultato: squadra che dopo tre gare non ha ancora un’identità. Perché se in estate acquisti Higuain sperando possa risolvere il problema del gol deve permettergli di poter concludere; ma la manovra è apparsa spesso lenta e prevedibile. C’è ancora molto da lavorare e Gattuso lo sa. Chiuso il primo tempo in svantaggio, è servita tutta la dialettica del calabrese all’intervallo negli spogliatoi per cercare di destare una squadra apparsa abulica: il tecnico non ha rimproverato il gruppo ma, in un monologo durato quasi tre minuti, ha provato a svegliare i giocatori, chiudendo il proprio discorso con un come on. Negli spogliatoi erano presenti anche Maldini e Leonardo, segno che la società è vicina alla squadra. È la nona partita consecutiva che il Milan subisce gol (tra le sei della passata stagione e le tre di questa), segno che serve una sterzata anche in fase difensiva: il gol preso a freddo da Joao Pedro ha messo in evidenza un Romagnoli in ritardo e un Donnarumma non esente da colpe; proprio i due giocatori che, invece, dovrebbero trainare il gruppo. E l’atteggiamento remissivo della difesa non è piaciuto a Gattuso, che sa benissimo che quello sarà il primo tassello sul quale lavorare per creare unMilan solido e vincente.Ma soprattutto di personalità.

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