Milan: fiducia a Gattuso, ma patti chiari: fuori la grinta e più poteri a Paquetà

Incontro con la società: Rino resta per inseguire la Champions, poi l’addio

Gattuso, Leonardo e Maldini

Gattuso, Leonardo e Maldini

Milano, 30 aprile 2019 - Tutto come prima. O quasi, perché, dopo la rovinosa notte di Torino, c’è da correre per riconquistarsi la Champions. Giornata frenetica quella di ieri in casa Milan e a Casa Milan, con Leonardo, Gazidis, Maldini e Gattuso a colloquio. Una camera caritatis che ha sancito ancora una volta il pessimo momento dei rossoneri in campionato, reduci da un mese di aprile dove hanno conquistato solo cinque punti in altrettanti partite; ma soprattutto la vicinanza della dirigenza al tecnico calabrese, al quale viene chiesto esplicitamente di poter arrivare al quarto posto. Nel giorno di riposo della squadra (gli allenamenti riprenderanno oggi) il quartetto rossonero si è radunato in via Aldo Rossi: un incontro intimo e costruttivo, durato un’ora circa, che ha confermato l’unità di intenti e di visione dei quattro moschettieri al servizio di sua maestà Elliott. Perché a conti fatti il Milan è ancora in corsa per la Champions e l’incontro di ieri è servito per condividere un piano per raggiungere questo traguardo con il massimo impegno da parte di tutti.

E' stata ribadita la necessità di una presa di posizione forte di Gattuso, a cui è stata confermata la fiducia, ma con l’invito a puntare di più sui giocatori più in forma, su tutti Paquetà, magari in una posizione più avanzata, evitando insistenze su chi (Calhanoglu e Suso) ha ripetutamente deluso. Certo si sono analizzati gli aspetti legati al momento della squadra, la quale ha bisogno di raggiungere il quarto posto per poter poi dare slancio al mercato. Non raggiungere la Champions, a conti fatti, sarebbe un disastro.

«L’obbiettivo si è allontanato con la sconfitta di Torino, ma continuiamo a inseguirlo – le parole del presidente del Milan, Paolo Scaroni, a Radio anch’io sport’ – perdere la qualificazione avrebbe un impatto economico e allontanerebbe i tempi del progetto, che punta a rimettere il Milan dove noi vogliamo». Di certo la qualificazione europea avrebbe un impatto forte: permetterebbe un introito economico immediato (circa 50 milioni) da reinvestire sul mercato e farebbe venire l’acquolina in bocca anche a possibili allenatori di spessore, pronti a prendere l’eredità di Gattuso (Conte resta il sogno proibito). Di contro senza Champions si renderebbe necessario il dirottare le attenzioni su allenatori di ‘seconda fascia’ (leggi Sarri), il non riscatto di Bakayoko e il sacrificio di almeno due big, con Romagnoli e Donnarumma che potrebbero unirsi ai vari Kessie, Suso e Calhanoglu, per i quali l’avventura alMilan potrebbe concludersi con le quattro gare restanti di questo campionato. Lo stesso destino di Gattuso, giunto anche lui al capolinea della sua avventura rossonera. 

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