Milan ko in casa col Benevento, Gattuso: "Non si può perdere così"

L'autocritica dell'allenatore: "Facciamo le cose a metà, dobbiamo ritrovare la voglia di far bene"

La tensione di Gennaro Gattuso durante la partita col Benevento (Ansa)

La tensione di Gennaro Gattuso durante la partita col Benevento (Ansa)

Milano, 22 aprile 2018 -  «Il Milan è senz’anima». Il pensiero di Gattuso è racchiuso in queste poche parole. Non salva niente della partita col Benevento in una sintesi brutale sulla “involuzione” del suo Milan: «Si tocca con mano che siamo in involuzione; quando si gioca senz’anima si fanno figuracce. Il responsabile sono io, le scusanti e gli alibi della stanchezza ci stanno ma si deve cambiare registro. Quando si gioca col Benevento, non possiamo affrontare la gara senza ardore agonistico. Possiamo anche mettere due o tre attaccanti, ma serve veemenza. Creiamo ma non abbiamo la forza e la voglia mentale per fermare gli avversari. C’è ad chiedere scusa ai tifosi e rendersi conto che indossiamo una maglia storica».

A dare fastidio a Gattuso è l’atteggiamento di una squadra che non gioca serenamente e che interpreta in modo errato le situazioni di gioco: «Gli attaccanti non trovano spazi, si arriva con la gamba molle o fuori tempo. Durante la settimana i segnali sono buoni ma alla prima difficoltà diamo la sensazione di essere vuoti, mentalmente e fisicamente». Sembra di essere tornati indietro nel tempo, a un girone fa. Il Milan ereditato da Montella aveva le stesse problematiche. Gattuso non vuole alibi ma ammette che la stanchezza è ormai un ostacolo evidente per i suoi giocatori. «Si vede -sottolinea Gattuso- a livello agonistico, si tocca con mano la difficoltà, subiamo gli avversari senza che facciano qualcosa di straordinario. Con venti tiri in porta, se non c’è cattiveria agonistica, si fanno queste figure». Ma Gattuso non vuole che la squadra molli: c’è un Europa League da conquistare e una finale di Coppa Italia da vincere. «Noi ci stiamo giocando un posto in Europa League e ci sono diverse squadre vicino. Non possiamo permetterci una sconfitta come quella di oggi. Non giochiamo in tranquillità, si vede che non siamo sereni».

La scelta di tenere Suso in panchina a favore di Borini mette il tecnico al centro delle critiche. «Suso non stava bene, venerdì non si è allenato perché aveva la febbre», la difesa di Gattuso. Ma questa decisione non convince: l’esterno italiano non è all’altezza, e lo si vede al 29’, quando perde la palla che manda in porta gli avversari per il finale 1-0. E la prestazione col Benevento lascia la sensazione che con lo spagnolo in campo dal primo, vista anche l’assenza di Calhanoglu, sarebbe potuta essere meno sterile, con una formazione diversa al fischio d’inizio. Era la prima volta che per scelta tecnica l’allenatore rossonero lo teneva in panchina, ma nei due precedenti (Roma - gestione Montella e Atalanta per squalifica) il risultato è stato lo stesso: sconfitta. Dati alla mano, Suso per il Milan sembrerebbe imprescindibile: secondo marcatore insieme a Bonaventura (6 gol), primo nel numero di assist ai compagni (5) e primo per tiri nello specchio della porta (36). E alla fine della serata il ds Mirabelli e Gattuso concordano: «Dobbiamo chiedere scusa ai nostri tifosi».

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