Milan, Gattuso esalta i suoi e spazza via le polemiche: "Sono tre punti meritati"

Il tecnico ha commentato anche il finale di gara: "La maglia di Acerbi sotto la curva? Dobbiamo chiedere scusa"

Gattuso tenta di sedare la rissa a fine partita

Gattuso tenta di sedare la rissa a fine partita

Milano, 14 aprile 2019 - Quarto posto conquistato, 1-0 rifilato alla Lazio e tanta tensione. Questa è la sintesi di Milan-Lazio, con i rossoneri che festeggiano grazie al pesantissimo rigore realizzato da Kessie e i biancocelesti di Inzaghi che recriminano per un penalty non concesso dopo il contatto Rodriguez-Milinkovic-Savic. A fine gara un parapiglia generale in mezzo al campo non ha rovinato la festa milanista di un San Siro gremito. Per Gennaro Gattuso il quarto posto a quota 55 punti è una boccata d’aria fresca nell’affollatissimo gruppo alla caccia di un posto nell’Europa che conta: «La Lazio è una squadra molto difficile da affrontare, è stata una battaglia, siamo stati bravi e abbiamo fatto quello che dovevamo. Romagnoli? Non c’è nulla di muscolare, ha preso un colpo che gli dava fastidio e ha chiesto il cambio. La squadra deve lottare per la maglia, non per me, gli allenatori passano, la storia del club rimane, avevamo il dovere di fare una prestazione gagliarda per i sessantamila presenti allo stadio, provando cose nuove tatticamente. Nel finale ho fatto da paciere, sono volate un po’ di parole ma poi l’importante e che si sia tranquillizzato tutto».

E sull’assenza di Piatek dal ruolino marcatori il tecnico non ha dubbi: «Non si è mai riposato, ha giocato 30 gare tra campionato e Nazionale e ci sta che non sia sempre al top, dobbiamo essere bravi noi a metterlo in condizione di segnare e di farlo esprimere al massimo. Abbiamo ritrovato la strada persa dopo il derby con nuovo entusiasmo. Kessie? I rigori bisogna saperli tirare e avere la personalità per farlo. Calhanoglu, Paquetà e Suso per le qualità che hanno possono fare qualche gol in più».

Gattuso ha anche commentato l’episodio nel convulso dopo partita, quando Bakayoko e Kessie hanno portato esultanti la maglia di Acerbi come un trofeo sotto la curva. «L’ho visto e dobbiamo chiedere scusa. È arrivato il momento che si smetta di smanettare e che ci si concentri di più negli allenamenti.

Prestazione gagliarda tra i pali quella di Reina che non si nasconde: «Questi sono tre punti pesanti contro un avversario diretto in ottica Champions. Stiamo preservando il quarto posto sperando che sia la spinta decisiva per il finale di campionato. Il gruppo merita, abbiamo messo il cuore in campo. La parata su Immobile? Sono stato bravo a reagire velocemente. Io do sempre il mio, cerco di essere professionista per il rispetto verso il Milan. Vince o perde la squadra, mai il singolo. Ogni giocatore vuole scendere in campo ma il mio umile lavoro è far crescere Gigio. Adesso è già più uomo e più forte».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro