Milan, Yonghong Li accerchiato: oltre all’Uefa c’è Elliott

Scade il termine per i 32 milioni: il fondo può subentrare. Attesa per la sentenza sul fair play

Morata

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Milano, 22 giugno 2018 - Gli esami per il Milan “made in China” sembrano non finire mai. Come non bastasse l'angoscia per il giudizio della Uefa (sembra già scritto, con l'esclusione annunciata dalle coppe) a rendere pesante l'atmosfera, oggi alle 17 scade infatti l'ultimatum al presidente Yonghong Li: o verserà i rimanenti 32 milioni di euro di aumento di capitale oppure scatterà la tanto temuta surroga. Ovvero, Elliott si sostituirà all'azionista di riferimento per provvedere all'immediato pagamento, scatenando un effetto domino dalle più varie conseguenze: Li avrebbe appena 7 giorni di tempo per rimborsare l'ennesimo prestito ricevuto, altrimenti le quote in pegno al fondo americano sarebbero riscattate ed Elliott diventerebbe il nuovo padrone del Milan. Una storia da mercante in fiera. Dal finale ancora incerto.

Se Elliott in sella del Milan entro inizio luglio resta l'opzione più praticabile, Yonghong Li in questi mesi ha dato dimostrazione di essere un uomo dalle mille risorse. Non solido finanziariamente, ma pratico. E il viaggio a Londra delle ultime ore potrebbe rivelare alcune sorprese. Li necessita di un socio alla svelta: per completare l'aumento di capitale e per liquidare Elliott, a cui deve restituire 383 milioni (interessi compresi) entro il 15 ottobre. Avrebbe sul tavolo un'offerta da 500 milioni per il 75% del club e (poche) altre manifestazioni di interesse da parte di altri soggetti, tutti americani: ma se non verserà oggi 32 milioni la situazione potrebbe precipitare per lui, con tempi troppo stretti per completare un passaggio di proprietà così dispendioso, con due diligence ancora da fare e denari da racimolare. C'è poi chi aspetta gli eventi sul trespolo ed è pronto a partecipare all'asta in Lussemburgo: sarebbe questo il caso di Thomas Ricketts, magnate dei Chicago Cubs (franchigia che nel 2016 è tornata a vincere per la prima volta dal 1908).

Calma apparente. Resta fermo, aspettando di conoscere il destino del club, anche il comparto mercato: si studia in questi giorni il rinnovo di Kessie e, più in là, quello di Bonaventura. Poi sarà il momento di tirare le somme. Il nodo più intricato è la situazione di Donnarumma, visto l'arrivo di Reina a 3.5 milioni netti a stagione. Rassicurazioni a parte, Donnarumma deve essere ceduto; restano in lizza in Liverpool, la Roma (in uno scambio con Strootman) e il Chelsea (che potrebbe mettere sul piatto Morata). Incerta la posizione di Suso: Mirabelli ha bloccato da tempo Callejon - con l'ok di Gattuso - ma deve versare i 23 milioni di clausola al Napoli entro il 30 giugno. Lucci sta offrendo Suso in giro per l'Europa e ha riscontrato l'interesse dell'Inter: operazione improbabile, dal Milan sono irritati e Mirabelli, sorridendo e provocando, avrebbe chiesto Brozovic in cambio. Ma al momento energie e priorità sono rivolte altrove. 

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