Verso Lilla-Milan, Bonera: "Non firmo per il pari"

Bennacer glissa sul suo futuro, intanto Ibra rassicura: "Una o due settimane e torno"

Daniele Bonera

Daniele Bonera

Milano, 25 novembre 2020 – Cancellare la sconfitta (l’unica) dell’andata e prendersi subito la rivincita sul campo: questo è l’obiettivo del Milan in vista della sfida contro il Lilla di domani sera, vendicare il sonoro 0-3 incassato in casa e ripartire alla grande anche in Europa League. Il tecnico, reduce dalla super prestazione in campionato a Napoli, non ha dubbi: «Non siamo capaci di fare calcoli e non firmo per il pari. Ormai abbiamo dentro di noi l'idea di volerci imporre dappertutto, è una caratteristica che fa parte della storia del club. Vogliamo continuare su questa strada. All'andata a San Siro abbiamo sbagliato, abbiamo compiuto molti errori tecnici e tattici, anche se in tutta franchezza credo che il risultato finale sia stato un po' troppo pesante, abbiamo lavorato per porre rimedio. Massimo rispetto per il Lilla, che è una grande squadra, ma sono certo che in Francia si rivedrà lo spirito che si è visto a Napoli. La vittoria ci ha dato tanta fiducia». L’insidia potrebbe essere solo una, la stanchezza, come già accennato da Ibra ma Bonera rassicura: «Giocare ogni tre giorni ormai è una consuetudine, capita da maggio. Non credo che sia un problema, abbiamo una rosa di alto livello».

Anche Ismael Bennacer è pronto a riscattare la sconfitta della gara di andata: «Sarà un piacere giocare contro una grande squadra, con un'altra grande squadra, il Milan. E al Milan spero di poter continuare a giocare a lungo». Sulla clausola che si potrebbe utilizzare la prossima estate e sul suo valore (la clausola è di 50 milioni) il centrocampista glissa: «Non è il mio mestiere parlare di questo, al Milan sto bene e lavoro sul campo. Un anno fa ero un giocatore diverso, sto imparando tanto». L’algerino spende poi parole al miele per Ibrahimovic: «Parla tanto con me e mi rende migliore, perché vuole sempre la perfezione, in allenamento e in partita. L'ho visto già pieno di energia lunedì, quando è venuto a Milanello per la risonanza magnetica. Ma non mi stupisco. I suoi recuperi non sono una novità. Ibra è un grande uomo e un grande campione». Proprio l’attaccante, al giornale Sport Bladet, ha espresso ottimismo sulle tempistiche del suo ritorno in campo dopo l’infortunio muscolare di domenica sera al San Paolo dopo aver vinto il Pallone d’Oro svedese: “L'infortunio non è niente di grave. Solo una o due settimane di stop”. Il numero 11 rossonero ha anche accennato a un suo possibile ritorno con la maglia della nazionale: "Mi manca, voglio vedere la Friends Arena piena e con la maglia gialla. Il giocatore al quale non manca nulla ha già concluso la sua carriera e io non ho finito la mia carriera. Sento che sono ancora vivo, posso esibirmi e ottenere ciò in cui sono bravo. Poi i risultati parlano da soli, ed è un onore ogni volta che vinci il Pallone d'Oro. Ma senza il duro lavoro non ottieni nulla in cambio. A questa età c'è molta mentalità. Poi ho le mie qualità, il mio talento, ma penso che sia tutto nella mia testa. Se vuoi, puoi". Zlatan, poi, ricorda il momento esatto in cui ha deciso di rivestire la maglia del Diavolo: “Prima di Natale, il Milan ha perso male contro l'Atalanta e così mi hanno chiamato, quindi c'erano Milan e Bologna: volevo capire quale squadra avesse più bisogno di me e Raiola mi ha detto 'Solo tu puoi fare del Milan quello che era il Milan tanti anni fa'". E la decisione è arrivata.  

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