Donnarumma e San Siro, un amore al Diavolo

La goleada del Milan alla Fiorentina segnata dai fischi assordanti per il portiere: il suo futuro è altrove

Gianluigi Donnarumma (Lapresse)

Gianluigi Donnarumma (Lapresse)

Milano, 21 maggio 2018 - Il Milan fa il proprio dovere. Con un pomeriggio al Luna Park liquida 5-1 la Fiorentina, ricorda Astori con un lungo applauso che unisce romanticamente due tifoserie mai amiche e termina una stagione complicata in Europa League, senza passare dalla prigione dei preliminari. Sprofonda in un incubo per 3’, dal gol di Simeone al pareggio di Calhanoglu: quella combinazione di risultati con l’Atalanta avrebbe infatti fatto scendere il Milan al settimo posto. Invece di crollare, la reazione veemente: sesta posizione cartabollata e migliorata di un misero punticino la classifica dello scorso anno, magrissima consolazione per chi in estate ha speso 247 milioni di euro e puntava ad un’altra Europa. «Per arrivare in Champions – taglia corto Gattuso – dobbiamo imparare a giocare con fisicità, che ci manca, e un po’ di esperienza. L’ossatura della squadra c’è, dobbiamo solo rinforzarla». Gattuso, finalmente sereno, trova anche modo di riappacificarsi con Joe Jordan Siro: l’ultima volta che si erano incrociati era finita a mani in faccia.

L’ultima di Gigio. Chi giocherà la Champions League l’anno prossimo è invece Donnarumma. Inevitabilmente, si (ri)aprirà la telenovela legata al suo futuro, con le grandi manovre di Raiola già in atto e nonostante le smentite di facciata di Mirabelli («non lo abbiamo mai messo sul mercato, lo abbiamo rinnovato sperando che sia il nostro portiere per sempre»). Semplice strategia per tenere alto il prezzo. Donnarumma è stato offerto al Liverpool (spaventato per i 70 milioni richiesti) e al Paris Saint Germain (in ballottaggio con Buffon) ma si attendono anche le mosse del Real Madrid dopo la finale di Champions per aprire il domino dei portieri (con De Gea e Courtois). Con il portiere non è più nemmeno una tregua armata e l’addio appare inevitabile, non solo per l’arrivo dal Napoli di Reina ma anche per una questione economica (attesa entro fine mese la sentenza Uefa) e ambientale: se infatti una parte di San Siro lo ignora completamente dopo il gran rifiuto della maglia a Bergamo, un’altra (numerosa) lo contesta a più riprese. La Curva Sud rumoreggia quando il 99 entra in campo per la sessione di riscaldamento ed esplode in sonori fischi alla lettura delle formazioni. Donnarumma fa uno strategico tentativo di riavvicinamento e colpisce nel segno: offre maglia (prima della gara) e guanti (al giro di campo a risultato acquisito) ad un gruppetto di tifosi al primo anello blu che raccolgono il cadeau. L’ultimo regalo di una storia d’amore bruciata. ©

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