Patrick Cutrone
Milano 27 febbraio Gattuso “si arrabbia” per la neve caduta su Roma: avrebbe preferito lavorare sul campo e non solo in palestra. Scottato dall'allenamento annullato ieri mattina - la squadra ha svolto la seduta in albergo dove ha incontrato lo Zenit di Mancini e Criscito - a metà pomeriggio esce dall'hotel per cercare campi praticabili per l'allenamento di oggi, rifinitura della semifinale di Coppa Italia. Può consolarsi rispetto al maltempo della Capitale: il cielo sul Milan è tornato sereno come non si vedeva da tempo (aspettando notizie dal Cda di questa mattina).
E se Berlusconi ancora una volta gli imputa la colpa di “non schierare due punte”, Gattuso potrà ringraziarlo per aver costruito un vivaio capace di sfornare negli ultimi anni al risparmio Donnarumma, Calabria e Cutrone (eroi dell'Olimpico) e di aver comprato gente del calibro di Romagnoli e Bonaventura. Tutti italiani, tutti attaccati alla maglia. L'identikit di Gattuso. «L'ho abbracciato alla fine - spiega Cutrone - perché il mister tiene tantissimo a questo gruppo: ci siamo uniti tanto nell'ultimo periodo e ora stiamo dimostrando di essere una grande squadra». «Gattuso - replica Calabria - ha dato tanto a questa squadra e anche a me, perché stanno arrivando tanti risultati positivi e anche buone prestazioni personali». A Gattuso va va dato il merito di aver aiutato l'esplosione di questi giovani: il suo passato - soprattutto a Pisa - lo ha aiutato a confrontarsi con giocatori ancora da plasmare ed entrargli sottopelle.
Giocatori giovani ma formati caratterialmente dalle cure del vivaio, gestita da Filippo Galli. Ecco, ora la domanda nasce spontanea: perché cercare di correggere ciò che ha funzionato negli ultimi anni Perché pensare di sostituire con Mario Beretta lo stesso Galli, forse relegando quest'ultimo alla gestione della squadra femminile pronta a nascere a giugno © RIPRODUZIONE RISERVATA
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