Milan, Cutrone ha fame di gol

Piatek è l’uomo del momento, ma Cutrone non si sente da meno

cutrone

cutrone

Milano, 8 febbraio 2019 - Prima Higuain, ora Piatek. E per il povero Cutrone, l’infausto ruolo di seconda scelta: «Ma lui ha la capacità di spaccare le partite quando entra in corsa» ha sempre ribadito Gattuso. Chissà, però, cosa ne pensa il diretto interessato. Perché ora che il Milan recupera i pezzi pregiati e che per il tecnico calabrese finalmente c’è la concreta possibilità di avere un ampio bagaglio di scelte, la costante rimane una sola: Cutrone non è un titolare. Certo è difficile convivere con questo Piatek, che ha impiegato pochissimo tempo per fare innamorare i tifosi del Milan e a guadagnarsi la stima dei compagni e di Gattuso stesso.

I tre gol messi a segno contro Napoli e Roma, oltretutto, sono stati sì di pregevole fattura, ma soprattutto contro quei Koulibaly e Fazio che, a detta di molti, sono due dei migliori difensori di tutto il campionato italiano e non solo. Di certo Cutrone mastica però amaro, perché prima ha dovuto subire la concorrenza aggressiva di una figura ingombrante come Higuain; e ora si trova a dover fronteggiare colui che ha fatto dimenticare in fretta il fantasma del Pipita e rilanciato prepotentemente le ambizioni di Champions League dei rossoneri.  Probabile che nella testa del giovane classe 1999 del Milan la partenza di Higuain per Londra abbia fatto scattare qualche campanello, affiancato da gioiosi sogni di gloria di poter diventare lui l’ariete d’aria della formazione di Gattuso con i galloni del titolare. Una sorte di ricerca del definitivo trampolino di lancio, magari per poter entrare anche stabilmente nel giro della nazionale italiana di Mancini.

Niente di tutto questo, invece; e il paradosso è che i numeri, tutto sommato, sono ampiamente dalla parte del 20enne che con i suoi 9 gol, divisi in tutte le competizioni, è il miglior marcatore stagionale del Milan finora, con una realizzazione ogni 161 minuti di gioco. Lui che, lanciato da Montella, è stato consacrato da Gattuso nella scorsa travagliata annata cinese chiusa a quota 18 centri personali. Non male per chi si è trovato nelle gerarchie dietro a gente come Kalinic e André Silva prima, Higuain poi. Lui, però, non molla e anzi rilancia: tanto che nei due giorni di riposo concessi dopo la trasferta di Roma ha preferito allenarsi a Milanello piuttosto che restare a casa. 

Un segnale della sua volontà di scalare le gerarchie e mettere in difficoltà quell’allenatore che, solo in una circostanza, criticò apertamente per una sua sostituzione: era il 18 dicembre scorso, in quel freddo 0-0 di Bologna. Intanto anche nella giornata di ieri Biglia ha svolto l’intera seduta in gruppo a Milanello. Il centrocampista si è allenato bene, segno che il suo rientro è ormai ad un passo: possibile una sua convocazione già per il match che opporrà i rossoneri al Cagliari dopodomani a San Siro, prima di un poker di gare che potrebbe spingere davvero il Milan in alto.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro