Milan in ansia per Cutrone: Cagliari a forte rischio

Trauma distorsivo alla caviglia sinistra per l’azzurrino: Gattuso in avanti ha solo Higuain

L'infortunio di Cutrone con l'Under 21 azzurra (Lapresse)

L'infortunio di Cutrone con l'Under 21 azzurra (Lapresse)

Milano, 13 setembre 2018 - Si scrive Higuain, si legge solitudine. La solitudine del numero 9, parafrasando il titolo di un noto libro best seller dei tempi nostri; la solitudine di chi sa di avere sulle spalle una grande responsabilità, quella di dover segnare per forza, con una maglia che pesa terribilmente per tutto quello che ha rappresentato.

L’infortunio in cui è incappato Patrick Cutrone martedì nella gara della nazionale Under 21 italiana contro l’Albania ha lasciato di fatto l’argentino come unico centravanti a disposizione di Gattuso; il quale, ovviamente, spera che il Pipita (ancora a digiuno di reti, una contro la Roma gli è stata annullata per millimetrico fuorigioco) si dimostri all’altezza della situazione trascinando il Milan, soprattutto ora che le alternative mancano. Difficile immaginare che Cutrone possa recuperare per la sfida di domenica sera a Cagliari (ore 20.30), match valido per la quarta giornata di Serie A. Uno stop non grave, ma che di fatto lascia il 69 rossonero fuori dai giochi per la sfida contro i sardi: trauma distorsivo alla caviglia sinistra, ma con esclusione di lesioni importanti. Il giocatore verrà costantemente monitorato, ma la trasferta in terra sarda appare ormai compromessa. Più facile rivederlo in campo giovedì nell’esordio di Europa League contro i modesti lussemburghesi del Dudelange, dove potrebbe accomodarsi in panchina Higuain.

Ma l'infortunio di Cutrone riapre anche uno scenario già dibattuto molto quest’estate: sono sufficienti due centravanti per reggere l’urto di tre competizioni stagionali? La risposta è stata data in estate dal direttore Leonardo, il quale aveva ammesso la decisione della società, in accordo con il tecnico, di puntare solo su Cutrone e Higuain. Privandosi, contemporaneamente, di Bacca, Kalinic e André Silva, spediti tutti nella Liga spagnola. Certo, i primi due sono ancora fermi a quota zero reti mentre il terzo, dopo la tripletta all’esordio, ha tirato il freno a mano non segnando nelle due giornate successive (pedrò si è rifatto pochi giorni fa proprio contro l’Italia, beffando l’amico Donnarumma). Ma con il senno di poi uno dei tre ora avrebbe davvero fatto comodo. Con la perdita dell’uomo che ha risolto la gara contro la Roma entrando dalla panchina, viene meno anche per ora l’idea, affascinante, di poter giocare con due centravanti: difficile immaginare che Gattuso sperimenti Borini in quella posizione, nonostante l’ex Southampton abbia giocato per diversi anni in quel ruolo. E mai come ora saranno fondamentali le giocate di Chalanoglu e Suso per innescare il Pipita.

IIntanto salgono le quotazioni per vedere Caldara al fianco di Romagnoli domenica sera, nonostante la non felice prestazione contro il Portogallo in Nations League. E salgono anche quelle di Ivan Gazidis come prossimo ad. C’è ottimismo sull’approdo del dirigente sudafricano, che dovrebbe essere il viatico per il ritorno, in rossonero anche di Umberto Gandini: “Nessuna novità”, si è limitato a dire il presidente Paolo Scaroni.

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