Il Milan fa poker a San Siro: Gattuso arriva alla Coppa di corsa

Passeggiata col Verona che scende matematicamente in B. Mercoledì la finale di Coppa Italia

Il Milan batte il Verona

Il Milan batte il Verona

Milano, 6 maggio 2018 - Che fame ha questo Milan. Voglia d’Europa, voglia di punti, voglia di gol. Voglia di tornare grandi. Nel tiepido pomeriggio di San Siro, sotto gli occhi del presidente portafortuna Yonghong Li (quattro presenze allo stadio e quattro vittorie), i rossoneri si aggiudicano la prima delle tre finali in otto giorni, piegando un Verona fragile e già rassegnato alla retrocessione (da ieri anche matematica) con un rotondo 4-1 e mandando messaggi minacciosi alle prossime avversarie (Juve e Atalanta). Gattuso sperava di giocare una partita tranquilla, per prepararsi senza ulteriori affanni alla finale di Coppa Italia di mercoledì e la squadra lo ha accontentato.

Messa da parte l’ansia da prestazione contro le «piccole», sono bastati i gol di Çalhanoglu e Cutrone nella prima mezz’ora per sbriciolare le velleità di un Verona troppo remissivo. Nella ripresa, poi, in totale scioltezza e a ritmi di amichevole estiva, è toccato a Abate e Borini chiudere i conti, con la parentesi della prodezza balistica del giovane sudcoreano Lee (preceduta dalla traversa di Romulo su punizione, unici sussulti degli ospiti). Il poker regala ai rossoneri qualche certezza in più, una buona dose di autostima e soprattutto quel sesto posto che eviterebbe una massacrante estate di preliminari. Non resta che aspettare l’esito di Lazio-Atalanta, per capire se, domenica a Bergamo, il Milan dovrà affrontare i nerazzurri con l’obbligo di vincere. O potrà accontentarsi anche del pari.

Nel frattempo Gattuso si gode il recupero di Romagnoli, l’ottimo stato di forma di Calhanoglu e Suso e soprattutto il ritorno al gol di Cutrone (ottavo in campionato) dopo un digiuno durato sei partite. E quando segna il bomber il Milan vnce sempre. «Prima viene la squadra, poi se arriva il gol è meglio - spiega Cutrone -. Vero, c’ero rimasto male a Bologna per la rete sbagliata, ma col Verona è andata bene. Questo è il mio primo anno da professionista e prima di tutto viene la squadra e oggi l’importante era vincere. Ora pensiamo alla finale, la vittoria ci aiuta a livello mentale e faremo di tutto per portare la coppa a casa. Se mi aspetto di essere titolare? L’importante è farsi trovare pronto dal mister... ». Arriva Gattuso, sorride e non raccoglie l’assist: «Meglio la fame di gol di Cutrone o l’esperienza di Kalinic per la finale? Non so, vediamo... Comunque Patrick deve aver voglia e veleno per migliorarsi». 

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