Milan, grandi manovre in vista del "closing": Furlani al posto di Gazidis

Il club rossonero si prepara al cambio di proprietà: Gerry Cardinale atteso a Milano per derby del 3 settembre. Intanto Maldini chiude per il difensore Thiaw

Paolo Maldini con Zlatan Ibrahimovic prima di Milan-Bologna

Paolo Maldini con Zlatan Ibrahimovic prima di Milan-Bologna

Milano - Non ha tradito le attese, ancora una volta. Olivier Giroud di gol non ne segna a valanga, ma sono tutti belli. E importanti, come quello di ieri sera. "Sempre più felice di far parte di questa squadra - le parole del francese a fine match - e soprattutto di aver giocato 90 minuti, ne avevo bisogno. Il Milan ha disputato una partita molto buona, e anche se non è tutto perfetto abbiamo tanta qualità davanti". 

Quella che comincia fra poche ore è una settimana tanto intensa quanto importante per la società rossonera. Non solo perché gli uomini di Pioli scenderanno in campo due volte (martedì a Reggio Emilia col Sassuolo e sabato prossimo a San Siro per l'attesissimo derby con l'Inter) e calerà pure il sipario sul mercato (Maldini ieri ha chiuso con lo Schalke04 per il difensore centrale Malick Thiaw che in giornata sarà a Milano per le visite mediche) ma soprattutto perché si va verso la definizione del passaggio di proprietà da Elliott a RedBird, con il "closing" previsto verso metà settembre. Ed ecco perché Gerry Cardinale, numero uno del fondo acquirente dal 2014, potrebbe arrivare a Milano in coincidenza della stracittadina in programma il 3 settembre

Ma a differenza di quanto si era ipotizzato nei mesi scorsi dopo l'annuncio del "signing", non dovrebbe esserci suddivisione di quote fra chi lascia e chi subentra: la RedBird Capital, infatti, acquisirà, per un valore di 1.2 miliardi, la quasi totalità del pacchetto azionario del Milan (99,9%, restano escluse le quote dei piccoli azionisti) attualmente nelle mani di Elliott Management. 

L'attuale proprietà resterà nel consiglio d’amministrazione in virtù dell'accordo contrattuale per il "Vendor Loan" (che dà in questo caso al fondo della famiglia Singer la facoltà di nominare fino a due rappresentanti in CdA), ovvero il prestito di chi vende a chi acquista (formula già vista nel passaggio di proprietà dell'Atalanta), il cui tasso d’interesse si aggira sul 7%. 

Il che vuol dire che se RedBird verserà la metà (600 milioni di euro) della cifra concordata per l'acquisizione del club, l’altra metà,  600 milioni, li otterrà in prestito da Elliott. Di fatto Cardinale dovrà caricarsi sulle spalle ogni anno, oltre alle spese di gestione e a quelle per il mercato, circa 70 milioni di interessi da rimborsare non solo agli amici "investitori, ma anche al Fondo Elliott. Non proprio una passeggiata. 

La famiglia Singer ha comunque voluto il pegno sulle azioni come garanzia, oltre a due posti all’interno del consiglio di amministrazione. Il presidente resterà Paolo Scaroni, che avrà maggiori poteri (anche di firma): non solo per l'avviato progetto stadio, ma pure per ciò che riguarda il mercato (confermatissimi Maldini e Massara, freschi di rinnovo), vista l'uscita dell'attuale ad Ivan Gazidis, in scadenza di contratto a novembre. Tra i potenziali successori del dirigente sudafricano c'è Giorgio Furlani, "portfolio manager" di Elliott: ha già seguito il club di via Rossi per il fondo statunitense e siede nel CdA.

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