Inter, Stefano Sensi in nerazzurro: scusate il ritardo

A un passo dal “matrimonio” nel 2016, per Conte un centrocampo con lui e Barella sarebbe il top

Stefano Sensi

Stefano Sensi

Milano, 23 giugno 2019 - Tre anni dopo, il matrimonio si è fatto per davvero. E chissà che non sia meglio così per la carriera di Stefano Sensi, già nel 2016 vicino a vestire i colori nerazzurri. Aveva appena concluso un campionato di Serie B a Cesena con al fianco Frank Kessie, allora di proprietà dell’Atalanta (ma in prestito ai romagnoli) ed esploso in A appena fatto ritorno a Bergamo: un anno dopo era già nel Milan rivoluzionato a forza di milioni. Per il piccolo regista di Urbino il percorso è stato più lento. Tre anni di praticantato al Sassuolo, ambizioso ma capace di attendere, di lasciar passare gli errori senza per forza incorrere nel temuto giudizio del Meazza.

Piano piano Sensi si è preso la Serie A, è diventato uno dei registi migliori del campionato, tanto da essere convocato in azzurro da RobertoMancini per fare da alternativa a Verratti e Jorginho. Non a Barella, altro titolare del centrocampo manciniano, diverso per caratteristiche e per questo ancora nel mirino dell’Inter anche dopo la definizione della trattativa con il Sassuolo. Entro martedì dovrebbero arrivare le firme sul contratto, così come dal lato opposto dovrebbe accordarsi con i neroverdi Edoardo Vergani, Classe 2001, spera di avere maggiore fortuna in Emilia rispetto a Jens Odgaard, che un anno fa ha sposato la causa della società del patron Squinzi ma ieri è stato ceduto in prestito all’Herenveen. In Primavera all’Inter aveva fatto molto bene, ma viene da un’annata con ben poche soddisfazioni.

DefinitiI i dettagli della contrattazione in essere, l’Inter si getterà nuovamente su Barella perché Conte, che due giorni fa era in sede per parlare con l’a.d. Carnevali e l’agente Riso, ha in mente un centrocampo che contempla la presenza di entrambi e le basi dell’accordo per Sensi (5 milioni di prestito oneroso e 25 per il diritto di riscatto tra un anno) danno ampio margine di manovra ad Ausilio e Marotta. Il tecnico vorrebbe avere qualche pedina in più nello scacchiere a partire dall’8 luglio, giorno del raduno, anche se Barella non potrà esserci comunque visto che godrà delle vacanze dopo l’Europeo Under 21. Qualora dovessero arrivare a compimento i discorsi con Roma ed Herta Berlino sarebbero invece già pronti sia Edin Dzeko che Valentino Lazaro, ma nessuno dei due è in mano al club di via della Liberazione. Come per Barella, anche per il bosniaco e l’austriaco servirà probabilmente alzare la posta. Contemporaneamente si dovrà lavorare ancora sulle uscite. Dei giovani, come Vanheusden ed Emmers, promessi sposi allo Standard Liegi, e dei più esperti come Borja Valero (in trattative con la Fiorentina) e Joao Mario (poche offerte, ci sta pensando lo Sporting Lisbona). Icardi è un caso a parte: la società non lo vuole più, lui vuole restare. Il braccio di ferro non è destinato a finire presto

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro