Inter, con DeVrij il muro difensivo ora fa paura. Eder saluta tutti: va in Cina

Spalletti ha un reparto di corazzieri. L’olandese: "Lazio? Ho dato tutto fino alla fine"

Stefan De Vrij

Stefan De Vrij

Milano, 12 luglio 2018 - Chi predilige i difensori alla Ivan Cordoba, giusto per restare in un ambito nerazzurro, non troverà riscontri nella rosa dell’Inter 2018/2019. La batteria di centrali non avrà componenti piccoli e rapidi, Luciano Spalletti potrà contare su altre caratteristiche: quattro difensori tutti ben oltre il metro e ottantacinque, dalla coppia dello scorso anno formata da Skriniar e Miranda fino al rigenerato Ranocchia e al nuovo acquisto Stefan De Vrij, più all’occorrenza Danilo D’Ambrosio (1.80) e il giovanissimo classe ’99 Alessandro Bastoni (1.91, operato ieri al menisco).

L’olandese, a cui la società ha dato il benvenuto con un video sui social in cui il calciatore veste i panni di un operaio intento a costruire un muro, si è presentato ieri in conferenza stampa con il piglio del leader e un preventivabile riferimento all’incontro dell’ultima giornata di campionato, LazioInter, disputato in maglia biancoceleste pur sapendo già di andare incontro a un cambio di casacca. «Chi mi conosce sa che ho dato tutto fino all’ultimo minuto - ha raccontato De Vrij in conferenza stampa - Sono venuto qui perché la società mi ha fatto sentire fin da subito grande fiducia e perché credo nel progetto e nell’ambizione del club».

Spalletti è stato uno dei principali sponsor del suo arrivo: De Vrij, come confermato ieri dal diretto interessato, ha particolare confidenza con il modulo a tre come con quello a quattro in retroguardia e permetterà al suo nuovo allenatore di mutare volto con maggiore agilità rispetto alla scorsa stagione, quando solo in sporadiche circostanze il tecnico di Certaldo ha optato per i tre centrali. Potrebbe farlo molto di più nel campionato in partenza a metà agosto, potendo contare su tre pilastri come lo stesso De Vri, Skriniar e Miranda, ma in attesa che torni il brasiliano (in vacanza dopo le fatiche mondiali) le prime prove ad Appiano sono state incentrate soprattutto sullo schieramento a quattro. I tre si sono “mischiati” nelle varie partitelle e hanno cominciato a lavorare sui movimenti assieme a Martusciello e Baldini, collaboratori di Spalletti a cui è affidata la fase di copertura.

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