Inter, Perisic e il gol ritrovato. Ma lui ora deve dare di più

Milano, 6 aprile 2019 - Nel brillare complessivo di una seratacome quella di mercoledì scorso a Genova, in cui l'Inter ha stupito guardando all'insieme più che al singolo, Ivan Perisic è riuscito a portare il suo mattoncino di qualità. Nella speciale classifica dei più attesi il croato veniva subito dopo Icardi. Di entrambi erano al vaglio in particolar modo le reazioni, le esultanze, eseguite da copione senza dare spazio a ulteriori bisbigli dopo la rete firmata dal vice-campione del mondo (su assist dell'argentino). Almeno per una sera, entrambi sono riusciti a mettere da parte sé stessi e i pensieri maligni per giocare a pallone con le possibilità di cui dispongono.

Lo aveva chiesto Spalletti, lo aveva ripetuto Marotta. Si può disquisire su quanto il Genoa abbia messo del suo per facilitare il compito, ma resta il fatto che la partita è finita sui binari in cui l'Inter è stata brava a incanalarsi. Perisic a Marassi ha persino ritrovato quel gol che quest'anno è stato quasi un tabù. Ha ancora otto partite per accrescere un magro bottino di sei centri stagionali, riuscirci nella fase più calda del campionato avrebbe valore doppio. Non cambierà, probabilmente, le volontà della prossima estate: il giocatore vuole la Premier League.

Lo ribadirà a giugno, a maggior ragione visti i dissidi interni allo spogliatoio. Andarsene dopo aver contribuito a centrare nuovamente la zona Champions avrebbe valore anche per lui, che potrebbe mettere sulla bilancia dei potenziali acquirenti il raggiungimento del traguardo. Le cessioni non sono mai automatiche, finché non si trova chi ambisce alle tue prestazioni e se l'Arsenal non ha premuto sull'acceleratore è perché alla base c'erano ragioni economiche, ma anche tecniche. Fuori dalla Croazia, Perisic non è mai stato un mostro di continuità. Gli osservatori annotano. Quest'anno i rapporti non sono stati così positivi. Possono diventarlo un pizzico di più se domenica la prova sarà positiva.