Inter-Parma, i nerazzurri accelerano il recupero di Icardi anche in vista del Tottenham

Vigilia del ritorno in Champions per i nerazzurri. Maurito più no che sì, ma c’è Keita. Dopo Bologna Spalletti cerca conferme

Mauro Icardi, 25 anni (LaPresse)

Mauro Icardi, 25 anni (LaPresse)

Milano, 15 settembre 2018 - Pausa finita, da oggi si torna sul rettangolo verde con ai lati i tifosi e non il vuoto di Appiano Gentile. E’ l’Inter, insieme al Parma, la coprotagonista del ritorno in scena del campionato dopo la sosta per le nazionali. Si gioca alle 15 del sabato, orario che piace alle due proprietà cinesi: anche dall’altra parte del mondo l’orario non sarà proibitivo. Le complicazioni saranno quelle del campo, per i nerazzurri, con cui si è già scontrata la Juve due settimane fa. Gli uomini di D’Aversa hanno collezionato un solo punto in tre gare, bottino bugiardo e che non racconta delle difficoltà incontrate persino dalla corazzata di Allegri. L’Inter dovrà opporre una continuità finora non sempre presente nelle prestazioni di Icardi e soci, a cui è richiesto di pensare un passo alla volta: oggi il Parma, martedì il Tottenham.

«Questa è una tappa del percorso che abbiamo preparato durante tutta la scorsa stagione – dice Spalletti in conferenza stampa -. E’ quello per cui abbiamo sofferto lo scorso anno. Abbiamo un numero di calciatori con cui poter affrontare questi periodi in cui si gioca ogni tre giorni. E’ chiaro che certe valutazioni vanno fatte, sulla doppia partita, tenendo presente che spesso il risultato di quella precedente ti condiziona nell’entusiasmo». Fino all’ultimo resterà il dubbio sulla presenza o meno di Icardi, tornato ad allenarsi in gruppo solo all’immediata vigilia dopo una prima sgambata in solitaria giovedì ad Appiano. Il favorito per giocare al centro dell’attacco è Keita, soprattutto in virtù della sfida in Champions. Convocato anche Vrsaljko, ma il croato ha un ginocchio che sta creando qualche fastidio. Lautaro Martinez, invece, marcherà visita sia oggi che martedì. «Gli infortuni non sono stati molti – è il bilancio del tecnico interista -. Più che altro il Mondiale ci ha creato un po’ di differenza di preparazione. Però i problemi fisici sono stati gestibili. Ho sempre potuto mettere in campo una formazione importante. Scelta bene o scelta male, ognuno valuta come vuole. Abbiamo lasciato qualcosa per strada e non possiamo permettercelo, ma abbiamo una rosa che ci fa stare tranquilli. Mi spiace aver lasciato punti, sicuramente«.

Non ce lo si può permettere ulteriormente, così come non sarebbe salutare partire male con il Tottenham nella fase a gironi della coppa europea per antonomasia. Il primo a pensare a quel che sarà fra pochi giorni, con il ritorno nell’èlite continentale, è proprio Spalletti. «Mi aspetto che i miei calciatori abbiano motivazioni, per come hanno aspettato questo momento, per quel che sarà una dimensione non vissuta precedentemente. I giocatori si faranno trovare pronti a dare il contributo che ci aspettiamo e che possono dare. Subito. Senza dover avere una preparazione e un’esperienza in Champions alle spalle, che in effetti alcuni giocatori non hanno. Dobbiamo sicuramente evitare di farci limitare dal timore della novità». 

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